“Non mi fate fare brutta figura!”
I figli spirituali di Padre Pio
Sono tante le testimonianze di coloro che hanno conosciuto personalmente Padre Pio. Oggi vi proponiamo la testimonianza di don Michele del Vecchio, parroco della Parrocchia Sant’Achille di Molfetta (Bari),ospite di Radio Padre Pio..
Che cosa rappresenta Padre Pio per lei? Un punto di riferimento saldissimo, luminosissimo nel mio cammino spirituale. Tutto è iniziato con un incontro casuale, a seguito di un invito, seguito da altri incontri sino a diventare per me un punto di riferimento.
Quando ha conosciuto Padre Pio? Ho avuto la possibilità di conoscerlo personalmente poco prima della sua morte … Era il settembre del 1968 … poco prima della sua morte … con esattezza ho avuto la possibilità di stargli vicino dal 6 al 14 settembre. Ho avuto la possibilità di confessarmi due volte con lui nel corso di questi otto giorni e di poterlo incontrare personalmente in diverse occasioni.
Cosa ricorda in modo particolare di questi incontri? Ricordo con una certa emozione la mia esperienza di ricerca nel diventare suo figlio spirituale. Mi avevano detto che una volta confessati dal padre c’è la possibilità di potergli chiedere di diventare suo figlio spirituale. Quando mi presentai da padre Pio per la confessione, la prima cosa che mi chiese fu: “Quando tempo è che non ti confessi?” Invece di rispondere alla sua domanda io dissi: “Padre, sono un seminarista, voglio diventare suo figlio spirituale…” E lui replicò: “Cosa hai detto?” Gli ripresentai la stessa richiesta, ricevendo come risposta da parte sua sempre la stessa risposta: “Cosa hai detto?” Ero cosciente del fatto che con la mia insistente richiesta rischiavo di essere cacciato via, ma poi qualcosa cambio… Lui fisso lo sguardo in Dio… e di questo ne sono certo… sembrò che si fosse assentato e poi fissandomi disse: “ E va bene…. Ma dimmi da quando tempo è che non ti confessi…” La cosa che mi ha sorpreso, fra le altre, fu proprio questa sua insistenza nel chiedermi per tre volte. “Da quando tempo è che non ti confessi…” Questo mi fece prendere ancora più coscienza del dono eccezionale che gli chiesi… Mi rendevo conto di trovarmi al cospetto di Dio… non c’era possibilità di imbrogliare. Fra ogni domanda che mi faceva, e ogni risposta che gli davo, si creava un attimo di silenzio durante il quale lui “verificava” e poi aggiungeva: “E poi… non hai più nulla da dirmi?”
Per quale motivo desiderava tanto diventare figlio spirituale di Padre Pio? Essere figli di Dio è il massimo. Tuttavia il Signore ci pone sulla strada delle presenze, dei doni irripetibili… Padre Pio è stato uno di questi. Diventare figlio spirituale di un Santo, significa avere tutti i diritti e i doveri di un figlio verso il proprio papà. Per cui la sua preghiera per un figlio presso Dio era ed è potentissima. La guida spirituale che lui assicurava era una guida paterna… Per quanto riguarda i doveri nei suoi confronti chiaramente impegnava una fedeltà maggiore…. Lui era solito dire che i figli li generava con il sangue, con al preghiera e poi rivolgendosi direttamente ai suoi figli spirituali li esortava con queste parole: “ Vi raccomando! Non mi fate fare brutta figura!”.
(Nella foto, tratta dall’archivio di “Voce di Padre Pio”, Padre Pio nel confessionale di San Giovanni Rotondo)