Nato ad Alessano (Lecce) il 18 marzo 1935, Antonio Bello rimarrà sempre, anche quando sarà Vescovo, don Tonino. Comunione, evangelizzazione e scelta degli ultimi sono i perni su cui svilupperà la sua idea di Chiesa. Il 20 aprile 1993,consumato da un cancro, muore senza angoscia e con grande serenità. In occasione del 14° anniversario della sua morte, ci riempie di gioia la notizia, resa a sorpresa da S. Ecc. Mons. Luigi Martella, Vescovo di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi, nell’incontro con il clero diocesano del 19 gennaio scorso, di voler promuovere la causa di canonizzazione di don Tonino Bello entro l’anno. Ai microfoni di Radio Padre Pio ne abbiamo parlato con Renato Brucoli, per anni collaboratore del Vescovo dei “poveri”, come amava definirsi e fondatore della Casa Editrice “Ed Insieme di Terlizzi.
Finalmente! Qualcosa sembra che si stia muovendo per innalzare quanto prima agli onori dell’altare don Tonino Bello… Anche se a dire il vero “Beato”, già lo consideriamo. Da tempo e in tanti… Era una notizia tanto attesa…La fama di don Tonino non ha seguito la sua morte ma l’ha preceduta come in pochi altri casi. Il trascorrere di tutto questo tempo ha fatto si che crescesse una richiesta e l’attesa, finalmente, trova un riscontro positivo nelle parole del Vescovo che si dice già pronto a costituire un assemblea di sacerdoti per avviare una fase diocesana per l’apertura del processo di canonizzazione di don Tonino Bello. Accadrà probabilmente in occasione del 50° di ordinazione sacerdotale, avvenuta in Alessano l’8 dicembre 1957. Non c’è che dire: è la notizia del 2007.
Come è stata accolta la notizia dalla gente che ha sempre seguito e sostenuto don Tonino nel corso di tutta la sua vita? Sicuramente con grande gioia. La figura di don Tonino è molto presente nella vita e nel cuore di molte persone… e non soltanto in coloro che abitano in questa porzione di Chiesa locale. Don Tonino Bello è un vescovo che la gente ha continuato ad amare, non dimenticando le sue grandi doti spirituali e umane. Fede, speranza e carità sono le virtù teologali che don Tonino ha testimoniato in misura eroica. Insieme alle beatitudini evangeliche. Ci auguriamo che lo conducano all’onore degli altari. Ma soprattutto che la sua figura, di grande riferimento nel mondo contemporaneo, continui a suscitare cambiamenti profondi nella vita ecclesiale e in quella sociale; che la rapidità del processo canonico coincida con la velocità delle trasformazioni auspicate dallo stesso don Tonino sulle vie della pace, del dialogo tra i popoli, della giustizia sociale e dell’attenzione agli ultimi.
Il 20 aprile ricorre l’anniversario della morte di S. Ecc. Mons. Bello. Presso la cattedrale di Terlizzi (Ba) si svolgerà una Solenne Celebrazione Eucaristica, tra l’altro anch’essa tanto attesa…Possiamo dare qualche anticipazione …? La Celebrazione si svolgerà alle ore 19.00 presso la Cattedrale di San Michele Arcangelo presieduta da S. Ecc. Mons. Luigi Martella, Vescovo di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi. Si tratta di una celebrazione attesissima perché sembra che il Vescovo ufficializzerà il proprio proposito di dare l’avvio al processo di canonizzazione. Pare che nel frattempo siano stati acquisiti tutti i pareri favorevoli di molti credenti, ma anche di moti vescovi di tutta Italia…Verrà ufficializzato anche il consenso a tal proposito dalla Conferenza Episcopale Pugliese.
Ciò che si compirà entro la fine dell’anno, presuppone una serie di premesse…. Certo! La consultazione dei vescovi della regione ecclesiastica, l’individuazione del postulatore, l’informativa alla Congregazione delle cause dei Santi, la costituzione del tribunale ecclesiastico: passaggi introduttivi in parte compiuti, in parte non ancora; ma da perfezionare prima dell’apertura del processo canonico nella fase diocesana, che prevede l’esame dei testimoni e la raccolta degli scritti del “servo di Dio”. Sarà solo il primo passo verso la canonizzazione. Gli altri condurranno alla beatificazione e alla proclamazione della santità dopo altrettante istruttorie che dovranno svolgersi a Roma, con il presupposto del compimento di un miracolo. Noi pensiamo che don Tonino, la cui fama di santità è “popolare”, di miracoli ne abbia compiuti già tanti, molti perfino in vita e che emergono anche dai suoi scritti. E’ bello, oggi, in questa occasione ricordare alcune delle tante espressioni ripetute nel corso del suo episcopato: “Il mio sogno? Portare il sorriso, il coraggio, la speranza a tutti coloro che incontro.” In una pagina del diario del 1962 dirà di sé: “Dio mio, purificami da queste scorie in cui naviga l’anima mia, fammi più coerente, più costante. Annulla queste misture nauseanti di cui sono composto, perché ti piaccia in tutto, o mio Dio”. Questo è don Tonino… aggiungere altro sminuisce la sua fama di santità…
Probabilmente pecco di presunzione….ma credo che tutta la sua esistenza sia un miracolo dello Spirito. Ci auguriamo quindi che la Chiesa non tardi a riconoscere lo spessore di santità di un Vescovo che ancora oggi continuiamo a chiamare semplicemente …don Tonino.