Antonio Ciccone, pittore originario di San Giovanni Rotondo, oggi vive e lavora a Firenze. Non ha dimenticato la sua terra, le sue origini e soprattutto quell’incontro con il Santo di Pietrelcina che gli ha cambiato la vita.
Maestro, ci racconti come ha conosciuto Padre Pio? Lo conosco da sempre, prima attraverso i racconti dei nonni e poi personalmente accostandomi al sacramento della confessione. All’epoca avevo otto anni e la mia curiosità era talmente viva che cercavo di assorbire quanto più possibile dal suo sguardo meraviglioso. Per raccontare la mia fanciullezza non basterebbe un libro: ho fatto il pastore, il lattaio, andavo a scuola e quando avevo un po’ di tempo libero disegnavo e dipingevo. All’età di 13 anni andai da Padre Pio e dopo la confessione gli mostrai dei disegni, lui li guardò attentamente, mi fissò e disse “Abbi pazienza e vedrai che un giorno la Divina Provvidenza ti aiuterà!” L’anno dopo mi si aprirono tutte le porte. Padre Pio mi diede la fiducia per rischiare. L’umiltà e la semplicità erano la sua forza.
Nel 1954 l’arrivo a Firenze, nello studio del maestro Pietro Annigoni per studiare arte…
Pietro Annigoni, uno dei più grandi artisti del ‘900, è stata una figura rilevante della mia vita artistica. Lui a Firenze rappresentava lo studio rinascimentale. Era appassionato del rinascimento e del ‘600 fiorentino. Nel suo studio ho appreso le maggiori tecniche e la possibilità di esprimere attraverso l’arte le figurazioni del passato.
Dal 1963 al 1980 ha vissuto tra l’Italia e l’America, esponendo le sue tele e realizzando ritratti. Quando deve ritrarre qualcuno che cosa cerca di cogliere?
La personalità, lo spirito, l’esperienza umana di chi mi sta di fronte.
Cerco di fare emergere il carattere della persona e lo interpreto per far vedere agli altri quello che io intuisco. Ricerco il bello e il vero che c’è in ognuno di noi: questo per me è fondamentale.
Da anni vive e lavora a Firenze ma è sempre rimasto legato al suo paese d’origine San Giovanni Rotondo.
E’ impossibile rinnegare le proprie origini. Di San Giovanni Rotondo assimilo atmosfere, colori, odori. E poi come non considerare la roccia del Gargano, soggetto tipico dei miei paesaggi, che adopero come simbolo di forza spirituale accostata alla figura di Padre Pio.
Ai giovani artisti che aspirano al successo “a tutti i costi” che cosa si sente di dire?
Lavorare, lavorare, lavorare sempre nel modo più trasparente possibile. Il successo ha importanza in quanto vanità umana, il solo successo che conta è lo scoprire se stessi.
(nella foto Padre Pio – carboncino – 2001)