La lezione di Alberto Sordi ad un mese dalla scomparsa (25/03/03 20:10)

Alberto Sordi resterà indimenticabile anche per gli studenti universitari.
Sarà presentato domani all’università La Sapienza di Roma il video, restaurato in digitale, della lezione-fiume con cui l’attore, nel 1981, debuttò in cattedra.
Il direttore del Centro Teatro Ateneo, Ferruccio Marotti, intervistato nel corso del programma di Radio Padre Pio ‘Mattino dieci’, ha ripercorso la genesi e lo svolgersi di quell’evento che domani sarà riproposto per ricordare uno dei romani più celebri e più amati del nostro tempo.
“La cosa più importante di quella lezione, che durò tre ore, perché gli studenti non volevano proprio lasciarlo andare, è stata il fatto che Sordi, notoriamente riservato, accettò generosamente di parlare di tutto: di sé, del suo lavoro, della sua carriera, e si era ben preparato a farlo, tempestandomi di domande per capire bene in che situazione si sarebbe trovato.
Parlò della sua idea di comicità, della sua vita, del ruolo di un attore nella società, e lo fece in modo mirabile, con leggerezza, intercalando le idee ed i concetti ai ricordi, sempre acuti e dettagliati.
E non si è sottratto, anzi, al racconto della sua lunga sconfitta: la gavetta che non finiva mai, i soldi messi da parte per potersi produrre un film, il successo dopo vent’anni. Ai ragazzi ha spiegato con molta chiarezza che il lavoro è essenziale, e che si può arrivare solo attraverso un impegno serio e una professionalità profonda.
Il suo segreto era un istinto istrionico incredibilmente attivo e vivace, e la capacità di cogliere ogni elemento della vita attorno a sé, utilizzandolo con grande accortezza e misura: la sua comicità scaturisce da un’osservazione attenta di quei difetti propri di ciascuno accentuandoli appena, senza arrivare alla caricatura né deformando la realtà, e questa è una grossa invenzione di drammaturgia cinematografica. Pochi attori -ha concluso il professor Marotti- hanno la grandezza di far sembrare spontaneo quel che è profondamente premeditato, e l’ho potuto constatare proprio nel caso della lezione agli universitari”.