Per la prima volta, i Cappuccini hanno allestito un proprio spazio all’interno della grande kermesse internazionale torinese, presso il Lingotto Fiere che ha avuto come motivo conduttore il Sogno, rappresentati da quattro giovani religiosi, due della Provincia Cappuccina di Torino e due di quella di Alessandria. Ai microfoni di radio Padre Pio abbiamo ospitato Fra Michele Mottura della Provincia Cappuccina di Torino il quale, al termine di questa grande manifestazione ci ha raccontato il significato della loro presenza esprimendo la propria vocazione alla comunione e dimostrando il desiderio di essere “frati del popolo e in mezzo al popolo”.
Fra Michele ci spieghi lo scopo della vostra presenza alla Fiera del Libro? La figura di san Francesco è molto popolare e semplice, una figura che sa comunicare qualcosa. Non abbiamo presentato grandi pubblicazioni. Nel nostro stand era possibile trovare alcuni libri su temi di spiritualità francescana, biografie di Santi e Beati Cappuccini, studi, fumetti ed alcune videocassette che descrivono la vita e il carisma di San Francesco. Perché al salone del libro? Il libro appare come uno strumento commerciale che sa trasmettere delle idee. Ma il libro ci piace vederlo anche come uno strumento che racconta la vita ed è il motivo per cui anche noi, con il nostro carisma che esalta il dono della vita, abbiamo voluto prendere parte, per la prima volta, a questa grande kermesse torinese.
Come è stata accolta la vostra presenza e che cosa può dire oggi la figura di Francesco? La nostra presenza è stata accolta in modo simpatico. Subito la simpatia è venuta fuori poiché oltre a porre dei libri all’attenzione di chi visitava il nostro stand abbiamo cercato sempre di coinvolgerli nel dialogo rispondendo alle tante domande sulla nostra scelta vocazionale. Tra l’altro il nostro stand si trovava proprio davanti all’Arena Giovani, area riservata a tante iniziative giovanili e ci ha permesso una grande visibilità nei confronti del pubblico che più cui sta a cuore avvicinare, appunto i giovani. Abbiamo vissuto una grande gioia e soddisfazione soprattutto nel vedere che il messaggio che si proponeva interessa. I giovani e i meno giovani hanno un grande desiderio di spiritualità e di veri testimoni che, come Francesco D’Assisi, sappiano testimoniare nel mondo di oggi il Vangelo di Cristo, fatto di amore, misericordia, pace, speranza… Il sogno che stava più a cuore Francesco era proprio il sogno della pace. Per lui era talmente forte questo sogno che andava in giro a raccontarlo a tutti e tutti salutava con il saluto francescano: pace e bene!. Per realizzare questo sogno bisogna crederci sino in fondo. Con la nostra presenza presso il Salone del Libro abbiamo voluto lanciare un messaggio di speranza e di pace. La celebre frase di Martin Luther King “I have a dream” , ossia “ Ho un sogno” dava il benvenuto a tutti i visitatori al Salone del Libro e anche noi abbiamo voluto contribuire a questo “piccolo-grande sogno” con la speranza che possa realizzarsi quanto prima.
Tutti i visitatori dello stand hanno ricevuto in omaggio una “tessera – regalo” con un messaggio biblico da conservare. Al termine di questa prima esperienza cosa vi aspettate ora? Ci aspettiamo due cose. La prima è uno sguardo di simpatia per il Vangelo, San Francescano, e per tutti i cristiani e coloro che fanno del vangelo il proprio impegno di vita. Ci aspettiamo un po’ di simpatia perché poi dalla simpatia nasce il coinvolgimento e un cammino spirituale. Inoltre, ci aspettiamo un ricordo di con gratitudine per ciò che hanno vissuto, incontrato, sperimentato… Le tessere – regalo che abbiamo donato descrivono messaggi di gioia, di pace e speranza…Il nostro augurio e che tutti coloro che abbiamo incontrato sappiano donare, a loro volta, gratitudine a coloro che incontreranno….però gratitudine contagiosa…Accadrà? Forse… noi c’è lo auguriamo….questo è il nostro sogno e il sogno di Francesco