Lettera di fr. Maurizio Placentino e di Mons. Michele castoro
In preparazione alla visita di Papa Francesco il prossimo 17 marzo 2018 S. Ecc. Mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia -Vieste – San Giovanni Rotondo, e fr. Maurizio Placentino, Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, hanno inviato una lettera a tutti i sacerdoti, i religiosi, alle religiose, agli operatori pastorali, ai fedeli, agli ammalati e al personale di Casa Sollievo della Sofferenza e agli aderenti ai Gruppi di Preghiera di Padre Pio.
Con la lettera Mons. Castoro e fr. Maurizio ha voluto innanzitutto “esprimere la gratitudine al Santo Padre per la paterna benevolenza” con cui ha accolto l’invito “a farsi pellegrino sul monte Gargano, erede di una secolare tradizione di accoglienza nei confronti dei cercatori della fede”.
Inoltre si legge nella lettera un ringraziamento al Papa per “questa ulteriore manifestazione di stima nei confronti del Santo che ha dato notorietà e lustro mondiali alla città di San Giovanni Rotondo, dopo aver voluto accogliere l’insigne reliquia del suo corpo nella Basilica vaticana di San Pietro per proporlo, insieme a san Leopoldo Mandić, come modello per i confessori e, in particolare, per i missionari della Misericordia inviati durante il Giubileo straordinario ad annunciare e a dispensare il perdono divino”.
Il vescovo ed il provinciale hanno voluto poi esprimere a Papa Francesco “riconoscenza per la parola autorevole e ispirata che Egli ci offrirà in questa visita, con la quale darà forza e sostegno alla nostra fede, fondamento e orientamento alla speranza, ispirazione e incisività alla carità”.
La visita pastorale di Papa Francesco a San Giovanni Rotondo “rappresenterà il momento più alto delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della morte di san Pio e per il centenario della sua stimmatizzazione permanente”.
Una lettera che punta alla preparazione adeguata di questo incontro “non solo negli aspetti organizzativi e logistici legati all’accoglienza dell’illustre Ospite e dei pellegrini che vorranno condividere con noi i sentimenti di unità della Chiesa universale riunita intorno al Sommo Pontefice, ma soprattutto nell’intimità dei nostri cuori, attraverso un cammino di preparazione spirituale che andiamo predisponendo e che, ci auguriamo, possa coinvolgere ampiamente e profondamente singoli e comunità”
Il pensiero finale della lettera mette in risalto la condivisione della gioia dell’attesa: “accogliamo l’incontro con Papa Francesco come tappa speciale del periodo quaresimale, in cui potremo pregustare la prospettiva della gloria che si irradia dal sepolcro vuoto su tutti coloro che seguono il Maestro sulla via della croce, come è avvenuto per il nostro san Pio da Pietrelcina”.