A 11 anni dalla morte di fra Daniele Natale, frate cappuccino morto a San Giovanni Rotondo il 6 luglio del 1994, sulle frequenze di Radio Padre Pio abbiamo voluto ricordare la sua figura di umile frate mettendone in luce le doti umane di grande apertura e di profonda amicizia con Padre Pio. Ai nostri microfoni abbiamo ospitato fr. Giuseppe Antonio Tortorelli O.F.M. Cap. e Delegato Provinciale.
Fra Giuseppe, dopo undici anni la figura di fra Daniele Natale continua ad interessare. In che modo?
A Cerignola, dove ha vissuto per circa trent’anni, c’è ancora tanta gente che lo ricorda con affetto e amicizia. I suoi amici lo ricordano un po’ timido, chiuso nei suoi attimi di preghiera…. A volte quasi irraggiungibile. Poi ci sono altri amici sparsi un po’ in tutta Italia e in modo particolare a Padova, Treviso, Friuli Venezia Giulia, Roma…. Persone che lo hanno incontrato durante il periodo in cui fu incaricato da Padre Pio a seguire i Gruppi di Preghiera. Ringrazio la mia Provincia che mi da la possibilità di portare avanti questo cammino con fra Daniele non semplicemente per una questione personale, essendo anch’io di San Giovanni Rotondo, ma proprio perché lui è stato un testimone e figlio prediletto di Padre Pio. Fra Daniele ha saputo incarnare la spiritualità di Padre Pio con una profondo amore e rispetto per l’Eucaristia e con la recita del Santo Rosario. L’amore a Gesù Cristo, vivo e presente nell’Eucaristia, e l’attaccamento a Maria Santissima sono i due pilastri della vita di fra Daniele e di tutti i figli spirituali di Padre Pio. Dopo undici anni dalla sua morte, la figura di fra Daniele continua a interessare. Abbiamo realizzato un sito: www.fradanielenatale.it dove è possibile trovare immagini, biografia e pensieri tratti dai suoi scritti. Un altro piccolo sito è stato realizzato dagli amici di fra Daniele di Cerignola che in soli tre mesi ha ricevuto quasi 350 mila contatti. Ora viene da chiedersi: Quando iniziamo con il processo? Quando sarà possibile invocare, almeno, fra Daniele come servo di Dio? Beh, affidiamo questo nostro grande desiderio al volere di Dio e all’intercessione di San Pio.
Ripercorriamo le tappe più importanti del suo cammino vocazionale e della sua figura spirituale.
Si tratta del cammino di un frate non chierico dedito ai lavori più semplici: cucina, portineria, accoglienza…. Nel giugno 1933 entra nel convento di Vico del Gargano per studiare e diventare sacerdote. Nel 1934 padre Bernardo d’Alpicella, Superiore Provinciale, lo trasferisce a Foggia nel convento di Sant’Anna per sostituire come sacrista e portinaio un frate neo-professo andato altrove. Qui matura l’idea di restare un semplice frate. Per un francescano quello che conta infatti è la professione perpetua. Credo che se fra Daniele fosse diventato sacerdote non sarebbe stato il frate che oggi ricordiamo. Non avrebbe potuto andare in giro a svolgere il ministero di consolazione avvicinando tanta gente sofferente donando aiuto e consolazione… Con la sua preghiera e riuscito a rappacificare intere famiglie…. Sono tante le testimonianze. II 25 marzo 1935, Michelino va a Morcone (BN) per la formazione religiosa e il noviziato e prende il nome di fra Daniele. Il 2 aprile dell’anno dopo si consacra al Signore con i voti temporanei e il 12 maggio 1940 emette la professione perpetua. Durante la seconda guerra mondiale e nei primi anni del dopo-guerra fra Daniele fa il questuante-cuoco nel convento di Sant’Anna a Foggia.
Nel 1952 a Fra Daniele viene diagnosticato un tumore… subisce diversi interventi e a causa della sua salute viene trasferito a San Giovanni Rotondo. In questo luogo il frate sofferente conosce una dedizione particolare e prediletta di un altro frate sofferente: Padre Pio. In che modo?
Fra Daniele è stato figlio prediletto di Padre Pio il quale gli ha chiesto di donare la sua sofferenza. Lui vive sotto la direzione spirituale e speciale di Padre Pio, mette in pratica i suoi suggerimenti e lo segue sulla via del dolore e della sofferenza, ricevendo, tramite l’intercessione della Mamma Celeste e del suo padre spirituale, tante grazie e favori celesti per sé e per la gente che si affida alle sue preghiere ed ai suoi sacrifici. Padre Pio spesso lo rassicura: « … dove vai tu, là sto anche io». In effetti, fra Daniele sperimenta ogni giorno la presenza del Santo padre Pio. Anche dopo morto. Durante un’incontro privato, quasi fosse una premonizione anticipata, Padre Pio disse a fra Daniele: “Soffrirai molto… ma se saprai soffrire, avrai molto da redimere e molti da salvare.” Sono state conservate molte cartelle cliniche che ci confermano i tantissimi interventi subiti da fra Daniele. Al di là del suo essere frate, al di là del suo essere uomo di preghiera…. possiamo affermare che fra Daniele è stato l’uomo della sofferenza ….una sofferenza senza limiti e senza confini. Senza limiti perché lui continuava a soffrire anche dopo la riuscita degli interventi. Senza confini perché la sua sofferenza servì a quanti incontrò e a quanti gli chiedevano di intercedere per le proprie sofferenze. Attualmente ci sono circa 15 testimonianze….molti sono malati di tumore, altri di cancro…Sono passati 25 anni e sono ancora vivi e sempre pronti a raccontare la propria testimonianza.
Raccontaci un episodio personale del tuo incontro con fra Daniele.
Un giorno ci ritrovammo tutti a San Giovanni Rotondo per condividere con gioia la professione perpetua di alcuni nostri confratelli. Dopo la celebrazione, lui era solito ritrovarsi in Cripta per un momento di preghiera personale sulla tomba di Padre Pio. Era seduto in angolino silenzioso della Cripta e al buio. Mi feci coraggio e mi avvicinai… per un po’ abbiamo pregato insieme… ma poi lui si accorse che ero inquieto e volevo chiedergli qualcosa. Mi guardò e mi disse: « Cosa vuoi da me? » Io risposi: «Ho un problema.. Padre Pio non mi da nessuna risposta…. Quindi ricorro a te. Non so se devo andare avanti con l’Ordine Sacro… ». Lui rispose: «La risposta è molto semplice: Dio ti vuole sacerdote! » Durante il colloquio mi ha ricordato anche un passaggio della mia vita molto bello: una locuzione interiore con il Signore durante un’adorazione eucaristica. Questo episodio del mio cammino vocazionale non lo avevo raccontato a nessuno…. E fu proprio allora che decisi di entrare in convento. Mi ha stupito il fatto che fra Daniele conoscesse questo particolare …. Ma, nello stesso momento, conferma la santità di un uomo di preghiera. Poi aggiunse: «Quando prenderai Messa io ti assisterò dall’alto…». Come tutti i grandi Santi, già aveva capito che stava arrivando la chiusura della sua giornata terrena.
Ricordiamo il programma preparato in occasione dell’anniversario della morte di fra Daniele?»
Ci ritroveremo mercoledì 6 luglio alle ore 09,30 presso la tomba della cappella di famiglia del cimitero di San Giovanni Rotondo, nella quale ora fra Daniele riposa, meta continua di pellegrini che col passare del tempo diventano sempre più numerosi. Qui ci soffermeremo per un momento di preghiera e un omaggio floreale. Alle ore 11:30 ci sposteremo a visitare la casa natale di fra Daniele dove nacque l’11 marzo 1919 da Berardino e Angelamaria De Bonis, entrambi coltivatori e pastori. Alle ore 17:00 ci ritroveremo tutti presso la Chiesa Conventuale di Santa Maria delle Grazie per un momento di adorazione eucaristica e preghiera per proseguire alle ore 18:00 con la Celebrazione Eucaristica. Seguirà un incontro con fr. Aldo Broccato per un momento di approfondimento. Rivolgo a tutti l’invito a partecipare e vi saluto con un pensiero di fra Daniele che dice: « Padre Pio dal cielo benedica sempre tutti»