”Preoccupano le affermazioni del ministro Mussi da Bruxelles”.
Mentre sta per essere approvato il VII programma-quadro europeo per la ricerca, le Acli criticano le intenzioni espresse dal ministro della ricerca Fabio Mussi circa il possibile impiego degli embrioni crioconservati.
”Si ha la spiacevole sensazione –spiega la nota dell’Associazione cristiana lavoratori italiani- che il ministro Mussi sia alla ricerca di una soluzione non per tutelare la vita e la dignità degli embrioni, anche quelli crioconservati, ma per far passare ‘in qualche modo’ la ricerca sulle staminali embrionali. Lo spirito e la lettera dell’accordo del Senato ci sembra invece vincolino il Governo italiano a tutt’altro atteggiamento, in ossequio alla legge 40. Non si possono utilizzare e dunque distruggere gli embrioni umani a fini di ricerca scientifica. Questo dice l’incipit della mozione votata dalla maggioranza”.
Le Acli si rivolgono al presidente del Consiglio Romano Prodi perché agisca al più presto affinché non vengano traditi la lettera e lo spirito dell’accordo raggiunto al Senato la settimana scorsa.
Una sottolineatura, in negativo, riguarda l’idea, avanzata da Mussi, di un comitato europeo che definisca una data limite(cut off date) per l’impiantabilità degli embrioni crioconservati, oltre la quale gli embrioni stessi andrebbero destinati alla ricerca. “Il Consiglio europeo –afferma il presidente Andrea Olivero- si limiti ad applicare il principio di precauzione, seguendo e non forzando lo studio e il dibattito scientifico. Si investano piuttosto i soldi europei sui progetti condivisi: le ricerche sulle cellule staminali adulte, che offrono di fatto le uniche possibilità credibili di successo nella lotta contro le malattie ad oggi incurabili”.