Era il 14 agosto 1480 quando 800 otrantini, tra i quali moltissimi giovani, preferirono subire il martirio piuttosto che rinnegare la fede in Cristo Gesù.
Questi 800 martiri, tra poche ore, riceveranno il riconoscimento ufficiale della loro santità con il solenne rito della canonizzazione, presieduto da papa Francesco.
L’esempio e il coraggio di Antonio Primaldo e dei suoi concittadini, secondo le parole del beato Giovanni Paolo II, pronunciate il 5 ottobre 1980 nel corso della visita pastorale ad Otranto, rimangono «una pagina luminosa e gloriosa per la storia civile e religiosa dell’Italia, ma, specialmente, per la storia della Chiesa pellegrina in questo mondo».
E nel corso dell’incontro con i giovani, il papa polacco pronunciava queste splendide parole che a distanza di 33 anni sembrano ancora parlare ai ragazzi di oggi:
«Siate giovani di fede! di vera, di profonda fede cristiana! […] Auspico che, sull’esempio dei beati martiri di Otranto, la vostra fede, o giovani, sia certa, fondata cioè sulla parola di Dio, sulla approfondita conoscenza del messaggio evangelico e, specialmente, della vita, della persona e dell’opera del Cristo; ed altresì sulla interiore testimonianza dello Spirito Santo.
La vostra fede sia forte; non tentenni, non vacilli dinanzi ai dubbi, alle incertezze, che sistemi filosofici o correnti di moda vorrebbero suggerirvi; non venga a compromessi con certe concezioni, che vorrebbero presentare il cristianesimo come una semplice ideologia di carattere storico e quindi da porsi allo stesso livello di tante altre, ormai superate.
La vostra fede sia gioiosa, perché basata sulla consapevolezza di possedere un dono divino.
Quando pregate e dialogate con Dio e quando vi intrattenete con gli uomini, manifestate la letizia di questo invidiabile possesso.
La vostra fede sia operosa, si manifesti e si concretizzi nella carità fattiva e generosa verso i fratelli, che vivono accasciati nella pena e nel bisogno; si manifesti nella vostra serena adesione all’insegnamento della Chiesa, madre e maestra di verità; si esprima nella vostra disponibilità a tutte le iniziative di apostolato, alle quali siete invitati a partecipare per la dilatazione e la costruzione del regno di Cristo!».
Grande sarà la festa della comunità idruntina, da sempre fiera di condividere la cittadinanza con i santi martiri, riuscendo a trarre dalla terribile esperienza del martirio la positività dell’esempio e del coraggio.
Ottocento uomini che, grazie alla loro fede, vedranno risplendere la veste del martirio nella gloria dell’Agnello.