Nel mondo oggi 264 milioni di bambini sono vittime del lavoro minorile, 73 milioni hanno meno di 10 anni e 22 mila ogni anno muoiono a causa di incidenti legati alla loro condizione.
Dati allarmanti diffusi durante il convegno “Il lavoro minorile: impegno internazionale e progetti di intervento”, promosso dall’Organizzazione internazionale del lavoro e svoltosi a Roma.
“Cifre che continuano ad essere preoccupanti, nonostante le due Convenzioni dell’Oil sul lavoro minorile – ha detto Maria Gabriella Lai, responsabile Campagne Globali Oil – E’ necessario precisare che nessun accordo è valido se non è accompagnato da azioni concrete di governi e organizzazioni sindacali. Siamo convinti che un piano d’azione ben programmato che coinvolga da una parte le istituzioni, dall’altra associazioni e mezzi di comunicazione possa aiutare a debellare un fenomeno illegale ma purtroppo ancora sommerso da indifferenza ed omertà”.
127 milioni di piccoli lavoratori con meno di 14 anni, si trovano nella regione dell’Asia; 2 milioni e mezzo lavorano nei paesi sviluppati. La percentuale più alta riguarda l’Africa sub-sahariana; quasi 1 su 3 ha meno di 14 anni. La maggioranza dei piccoli lavoratori non gode di nessuna protezione legale e circa il 70% lavora nell’agricoltura, la caccia e la pesca industriali o nell’industria del legno, mentre l’8% è impiegato nelle industrie manifatturiere.
Inoltre durante la conferenza è stata presentata la mostra fotografica “Almas del Basurero – Le anime della discarica”, realizzata nell’ambito del progetto “Prevenzione e eliminazione del lavoro minorile nelle discariche di El Salvador, Guatemala e Honduras”.