Nel giorno in cui la Chiesa ricorda in maniera particolarissima la Croce, “mistero di amore e albero di salvezza”, ha inizio la novena in preparazione alla festa di san Pio da Pietrelcina. Ad aprire l’intenso periodo di riflessione e di preghiera mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo. L’Arcivescovo, nell’omelia pronunciata nel corso della Celebrazione Eucaristica da lui presieduta nella Chiesa Inferiore di San Pio da Pietrelcina, ha sottolineato la provvidenziale coincidenza tra la festa liturgica odierna e l’esperienza mistico-spirituale del Santo di Pietrelcina, rimarcata da una «pedagogia di approccio alla croce che si svolge in tre tempi».
La Croce, infatti, è «il denominatore comune di tutte le prove della vita» e, secondo mons. Castoro, necessita di essere scoperta tra le esperienze dolorose che richiedono “una morte di noi stessi (malattie, disoccupazione…)”, per poi identificarla «nella Croce stessa di Gesù». La Croce, ha concluso l’Arcivescovo, diventa così strumento di salvezza e, come ha fatto Padre Pio, deve essere portata da nuovi cirenei «amandola e senza scaricarla sugli altri».