«Camminate con coraggio sulla via della santità». Era il 19 maggio 2002, quando Giovanni Paolo II, da Piazza San Pietro, salutò i giovani riuniti a San Giovanni Rotondo in preparazione alla canonizzazione di Padre Pio e li esortò con queste parole. Applausi, commozione e gioia invasero il palatenda in cui si svolse il primo meeting dei giovani.
Gli stessi sentimenti, a distanza di quattro anni, hanno animato tutti i partecipanti alla seconda edizione del Meeting.
Dal 29 aprile al 1° maggio la città di San Pio ha ospitato il raduno nazionale dei giovani, invitati a riflettere sulla chiamata universale alla santità, tema suggerito da quell’invito che Papa Wojtyla rivolse loro durante il “MTG 2002”.
Preghiera, riflessione, confronto, musica e spettacolo hanno caratterizzato anche Meeting 2006, organizzato dal Servizio di Animazione Vocazionale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa “Sant’Angelo e Padre Pio”.
A ricevere i primi giovani, arrivati a San Giovanni Rotondo nel pomeriggio di sabato 30 aprile, un’apposita segreteria organizzativa, pronta a fornire tutte le indicazioni sull’evento, a registrare le iscrizioni e a consegnare loro la borsa con tutto l’occorrente per partecipare all’evento.
Con una liturgia di accoglienza il ministro provinciale dei Cappuccini, fr. Aldo Broccato, ha dato il benvenuto ai giovani nella chiesa di San Pio da Pietrelcina. Le fiaccole accese, i canti del Coro “Santa Fara” di Bari, la preghiera, hanno animato l’incontro, culminato con l’intronizzazione dell’icona della Vergine Maria, protettrice dei giovani.
Domenica mattina, tutti si sono ritrovati al Parco del Papa, nel palatenda allestito per l’occasione, per la preghiera delle Lodi presieduta da fr. Nazario Vasciarelli, guardiano del Convento di San Giovanni Rotondo e rettore delle chiese “Santa Maria delle Grazie” e “San Pio da Pietrelcina”. Nella sua riflessione fr. Nazario ha invitato tutti i giovani a vivere i giorni del Meeting «in piena comunione fraterna, ispirati dallo Spirito Santo, sostenuti dalla figura materna di Maria e dalla presenza giovane di Padre Pio».
Molto apprezzata e seguita è stata la catechesi di suor Elena Bosetti, docente di Sacra Scrittura all’Università Gregoriana di Roma e conduttrice del programma di Rai Uno “A Sua immagine”. «Diventare santi – ha detto suor Elena alla giovane platea – significa uscire dai nostri egoismi, dalle chiusure mentali e dai piccoli orizzonti. Non esiste santità senza speranza e umiltà, ma esistono santità e felicità insieme sulla via di Gesù».
Dalle parole di Suor Elena Bosetti, all’esempio di quattro persone che hanno “camminato sulla via della santità”: Chiara Badano, denominata “Chiara Luce”, morta a 18 anni a causa di una malattia incurabile e testimone di come la sofferenza e la malattia possano essere vissute accettando la volontà di Dio; Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi, morto nel 1993 in concetto di santità; Giovanni Paolo II e Padre Pio da Pietrelcina.
A raccontare la storia della coraggiosa “Chiara Luce”, i suoi genitori, Ruggiero e Maria Teresa. «Le ultime parole di Chiara furono: mamma sii felice, perché io lo sono ed il suo ultimo gesto d’amore fu donare le cornee per ridare la vista a due giovani». «Chiara – ha proseguito Maria Teresa Badano – aveva a cuore i giovani e diceva sempre: loro sono il futuro del mondo. Abbiamo una sola vita, vale la pena di spenderla bene». Mons. Livio Maritano, vescovo emerito di Acqui, promotore della causa di beatificazione di Chiara Badano, e Maria Grazia Magrini, vice postulatrice del processo, si sono soffermati sugli aspetti più strettamente legati all’inter del processo di beatificazione in corso per Chiara.
La tavola rotonda, moderata da Luigi Accattoli, vaticanista de “Il Corriere della Sera”, è proseguita con la testimonianza di Marcello Bello, fratello di Don Tonino. «Don Tonino era convinto che la santità non è un processo selettivo e per cui solo pochi ci possono aspirare». «La santità è diffusa: è nel gesto di un pescatore che tira le reti, nell’abbraccio tra due innamorati, nella canzone che ascoltiamo – ha spiegato il dott. Bello – la santità è una vocazione per tutti».
«Siete la generazione di Giovanni Paolo II», ha detto, in un video messaggio ai giovani del Meeting, il card. Stanistaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, e testimone privilegiato della santità di Karol Wojtyla, definito «uomo di preghiera», di cui è stato segretario per 39 anni.
Fr. Luciano Lotti, teologo e direttore della rivista “Studi su Padre Pio” ha concluso la tavola rotonda raccontando alcuni episodi della sua vita legati strettamente alla figura di Padre Pio. «Padre Pio ha esercitato un forte influsso su molti giovani – ha detto fr. Luciano, rivelando che «alcune parole del suo santo confratello gli hanno cambiato la vita».
Dopo la tavola rotonda i giovani hanno consumato il loro pranzo al sacco sul prato intorno al palatenda, approfittando dell’occasione per chiacchierare tra di loro, conoscersi e scambiarsi pareri sulla mattinata.
Il pomeriggio è proseguito con le confessioni e la santa Messa celebrata da Mons. Livio Maritano.
Musica, dibattito, riflessioni ed entusiasmo hanno accompagnato Francesco Giorgino, giornalista del Tg1, nella conduzione, insieme alla collega Stefania Rotolo del Tg Norba, della festa confronto, del “talk show” a cui sono intervenuti numerosi rappresentati del mondo della Chiesa, della cultura, della scienza, della politica e dello spettacolo. Il primo intervento è stato quello di don Filippo Di Giacomo, antropologo, canonista e giornalista del Gr Rai. Don Filippo ha chiesto ai giovani di non perdere la voglia di meravigliarsi e di continuare a stupirsi, anche se in questo mondo siamo «talmente abituati alle cose straordinarie». Ron ha cantato un suo pezzo musicale molto intenso, dedicato ad un amico malato di sclerosi laterale amiotrofica, ribadendo l’importanza di non fare della propria fede, che è qualcosa di privato ed intimo, una bandiera artistica. Da “L’uomo delle stelle” di Ron, ad un uomo che le stelle le ha viste molto da vicino: l’astronauta Franco Malerba, il primo italiano ad andare nello spazio. Malerba ha spiegato, riferendosi alla sua esperienza di astronauta, che si può essere scienziati rigorosi, ma allo stesso tempo anche uomini di fede e speranza. Sollecitato da una domanda, posta da una ragazza della platea, ad un ipotetico giovane che volesse fare l’astronauta, l’ing. Malerba ha consigliato «lo studio ma anche molta pazienza, perseveranza e passione». L’on. Carlo Giovanardi, ha esortato tutti i ragazzi a vivere bene la loro vita, restando lontani da tutti gli stimoli nocivi e dedicandosi ad esperienze forti e costruttive, come il servizio civile. Applausi e cori hanno accolto Gigi D’Alessio, che al pianoforte ha eseguito un medley dei suoi brani più celebri. «Come cantautore ho la possibilità, attraverso la mia musica, di lanciare messaggi forti ai giovani: non correte in macchina, non abusate dell’alcool e della droga. La vita è una sola e vale la pena di viverla nel migliore dei modi e non sarebbe giusto perderla ancor prima di averla conosciuta». Le testimonianze in musica di Francesca Alotta, Linda e Gigi Finizio, hanno arricchito ulteriormente la serata. In particolare Finizio ha raccontato della sua esperienza sanremese con i giovani di Scampia, difficile quartiere napoletano, e ha spiegato ai giovani quanto sia importante studiare ed impegnarsi a scuola per costruirsi un futuro migliore. L’incredibile voce di Linda ed il brano “Aria, sole, terra e mare” hanno concluso la serata. «Ma chi l’ha detto che i giovani sono pigri e non hanno voglia di fare niente» si è chiesta Linda, che per ben quattro volte ha cantato davanti al Santo Padre. «E voi ragazzi – ha aggiunto – stasera avete dimostrato il contrario».
Lunedì 1° maggio, ultima giornata del meeting, fr. Pasquale Cianci, assistente regionale Gi.Fra. e vice responsabile del Servizio di Animazione Vocazionale, ha guidato la preghiera del mattino, in un clima di grande raccoglimento e serenità. A regalare momenti di forti emozioni è stato il musical “Chiara di Dio”, scritto e diretto da Carlo Tedeschi, che insieme alla sua compagnia teatrale ha messo in scena la straordinaria vita della Santa di Assisi.
Fr. Francesco Dileo, responsabile del Servizio di Animazione Vocazionale dei Frati Cappuccini, ha ringraziato tutti i presenti e chi lo ha accompagnato in questa straordinaria avventura, che ancora una volta lascerà nei nostri cuori e nella nostra mente ricordi vivi di giornate intense e faticose, vissute nella piena fraternità e in amicizia, «continuando a camminare sulla via della santità».
La nuova Equipe vocazionale
Con la pubblicazione del numero di dicembre della rivista "Sentiero Giovane", secondo numero del 2015 di questo mezzo di informazione...