‘Mai più violenza sulle donne’. Questo il tema dell’ultima campagna lanciata da Amnesty International in 150 paesi del mondo, in occasione della giornata dell’otto marzo.
“Una donna su tre –ha detto nel corso del programma di Radio Padre Pio Oggi per voi la vicepresidente di Amnesty Italia, Cecilia Nava– nel corso della propria vita, ha subito o subirà un atto di violenza. E la situazione non cambia nei paesi ricchi.
Gli ultimi dati del Consiglio d’Europa indicano la violenza domestica come principale causa di morte per le donne tra i 16 ed i 44 anni: un’incidenza maggiore dei tumori e degli incidenti stradali”.
Questi gli obiettivi della campagna:
-chiedere a ogni uomo e a ogni donna di impegnarsi per porre fine alla violenza sulle donne;
-agire per costruire un mondo in cui tutte le culture e tradizioni e tutti i sistemi politici e giudiziari aborrano la violenza sulle donne;
-porre fine all’impunità nei confronti dei responsabili delle violenze sulle donne, sia in tempo di pace che durante i conflitti (ivi compresi gli appartenenti ai gruppi armati);
-ottenere l’abolizione delle leggi discriminatorie nei confronti delle donne e l’adozione o l’applicazione di leggi efficaci e di altre misure per proteggere le donne dalla violenza;
-richiamare la responsabilità collettiva e individuale degli Stati sulla base del diritto internazionale e delle leggi interne per impedire, sottoporre a inchiesta, punire e risarcire ogni atto di violenza sulle donne, sia in tempo di pace che durante i conflitti.