Al via il 9 settembre da Venosa (Pz) la nona edizione del VIAGGIO A CAVALLO VENOSA/BERNALDA.
L’evento, organizzato dai Padri Trinitari è un’impresa che vede protagonisti i ragazzi ospiti dell’opera sanitaria gestita dai religiosi che, insieme ad alcuni operatori, attraverseranno tutta la Regione Basilicata a cavallo: il viaggio si snoda lungo un percorso articolato e spettacolare che nell’arco di una settimana, li porterà nella città di Bernalda il giorno 15 settembre.
L’ordine dei Padri Trinitari venne fondato dal francese Giovanni de Matha (1154-1213), con una propria Regola, e approvato da Papa Innocenzo III nel 1198 con la bolla Operante divine dispositionis.
Cofondatore è considerato Felice di Valois, compagno di Giovanni di Matha nella zona di Cerfroid, presso Meaux: a Cerfroid, infatti, si stabilì la prima comunità trinitaria che è considerata la “casa madre” dell’Ordine.
Giovanni di Matha intendeva fondare un nuovo e originale progetto di vita religiosa, con aspetti profondamente evangelici, nella Chiesa, unendo il culto alla Trinità all’opera di liberazione dalla schiavitù, in particolare il riscatto dei cristiani caduti prigionieri dei mori.
Infatti, il motto dell’ordine è “Gloria a te Trinità e redenzione degli schiavi“.
L’icona rappresentativa dell’Ordine rappresenta un Cristo nel gesto di liberare due schiavi, uno moro ed uno bianco, ancora con le catene e i ceppi ai piedi.
A Roma nel 1209, sotto la protezione di Papa Innocenzo III, Giovanni si stabilì con i suoi frati nella zona del Celio, fondando un convento ed un ospedale nei pressi della Chiesa di San Tommaso in Formis, che era stata loro affidata dal Papa.
La liberazione dei perseguitati e degli schiavi, l’eliminazione delle nuove forme di schiavitù, di oppressione, di violenza e la promozione della solidarietà e della comunione segnano da secoli l’opera dei religiosi appartenenti a quest’Ordine presente in Italia come in molte altre aree del mondo.
L’impegno dei Trinitari in Basilicata, nell’ambito sanitario è animato, sin dal 1970, da profonde motivazioni: <<se il “lavoro educativo” fosse un mestiere come un altro, parleremmo semplicemente di deontologia, ossia dell’insieme dei doveri che il lavoratore deve svolgere per garantire l’effettivo adempimento del proprio compito.
Ma qui siamo sul terreno etico, che attiene alle più profonde convinzioni della persona.
L’operatore dei Trinitari deve considerare il suo lavoro come una missione, ossia una professione che, come tale, è risposta ad un mandato e quindi esige un impegno morale, oltre che l’esercizio di doti personali e capacità tecniche.
Questo impegno morale sgorga dal profondo dell’umanità dell’individuo, prima ancora che dal suo “mestiere”>>. (Dal libro “Le braccia dell’Angelo” Competenze distintive dell’Operatore dei Padri Trinitari di Padre Angelo Cipollone)
La bellissima manifestazione che vedrà i ragazzi del centro di cura percorrere meravigliose vie, dense di bellezze naturali incontaminate, ma anche affrontare avversità ed ostacoli, è la viva espressione che con la Fede si possono percorrere le strade più difficili giungendo ai traguardi più inaspettati.
Con la preghiera e con il sorriso uniamoci a questi giovani nella loro felice attività e siamo loro vicini lungo questo difficile e al tempo stesso meraviglioso percorso che è la Vita.