Il 26 dicembre 2014, nella parrocchia della Resurrezione di Rimini, dove don Oreste Benzi è stato parroco per 32 anni, Monsignor Giovanni D’Ercole, Vescovo di Ascoli Piceno, celebrerà la “Messa del Riconoscimento” per i 90 ragazzi che quest’anno hanno terminato il programma terapeutico con la Comunità Papa Giovanni XXIII. Sarà presente anche Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità che ha spiegato come quello della liberazione dalla schiavitù della droga rappresenti un vero e proprio cammino di liberazione dalla schiavitù. «I giovani coinvolti – spiega il comunicato – hanno un’età perlopiù superiore ai 30 anni, in alcuni casi anche fino ai 45, con una lunga storia di dipendenza da sostanze e vissuti spesso drammatici. Sono entrati in Comunità soprattutto per dipendenza da eroina e cocaina, che continuano ad essere sostanze d’abuso molto diffuse, ma è in crescita l’utilizzo di droghe sintetiche sotto forma di pasticche. In aumento anche l’abuso di alcol e la dipendenza dal gioco d’azzardo.»
«Sono 595 i ragazzi in programma terapeutico dal 1° gennaio 2014 nelle strutture della Papa Giovanni, in Italia e all’estero, 490 maschi e 105 femmine – spiega Giovanni Salina, responsabile del Servizio Tossicodipendenze dell’associazione –. A Febbraio 2014 è stata aperta l’ultima Comunità terapeutica, in Argentina a Puerto Madryn e sono stati potenziati i progetti di prevenzione dalle dipendenze nelle scuole medie inferiori e nelle classi delle scuole superiori». Sempre Salina, ha parlato anche del progetto “Liberi sicuri ed imparati, mattone su mattone”: un programma di reinserimento lavorativo che ha visto quattro giovani, in ultima fase del programma terapeutico, inseriti in un’impresa edile con una borsa lavoro per misurarsi con la realtà del mondo del lavoro e facilitare un cammino verso una sempre maggiore autonomia.