Nata a Roma nel 1968 ed oggi diffusa in oltre 70 paesi del mondo, Sant’Egidio è una comunità cristiana che ha i suoi riferimenti fondamentali nella Preghiera, nei Poveri e nella Pace. E proprio ai poveri e, in generale, a chi ha più bisogno di aiuto (anziani, senza dimora, migranti, disabili, ecc.) è stata dedicata una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Roma presso la sede trasteverina di Sant’Egidio.
Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità, ha presentato la nuova edizione di “DOVE mangiare, dormire, lavarsi”, una guida con 280 pagine di indirizzi utili rivolta a chi vive per strada a Roma. In questa “Guida Michelin dei poveri” – così come scherzosamente ribattezzata – le persone bisognose potranno trovare indicazioni su dove mangiare e dormire o prestare assistenza al proprio corpo. Alla edizione romana seguiranno presto edizioni specifiche per altre città italiane. La presentazione della guida in formato tascabile è stata anche l’occasione per ricordare l’impegno ormai cinquantennale che Sant’Egidio svolge per i poveri. Fra le iniziative intraprese sono state ricordate da Impagliazzo le Case dell’Amicizia, luoghi in cui viene svolta attività informativa, di sostegno e di orientamento verso i più bisognosi per quel che concerne l’assistenza sanitaria e riabilitativa, la ricerca di un lavoro, la richiesta di una casa popolare, la distribuzione di abiti, la somministrazione di pasti, l’iscrizione scolastica e la consulenza legale, il tutto ovviamente in maniera completamente gratuita. Oltre che a Roma, dove sono presenti circa 30 Case dell’Amicizia, Sant’Egidio ha aperto altre Case in molte città italiane, come Genova, Milano, Napoli, Trieste, Caserta, Civitavecchia, ed altre ancora.
La presentazione della Guida “DOVE” è stata anche l’occasione per illustrare il problema della povertà in Italia. Come sottolineato dal Presidente, sarebbe più opportuno parlare di povertà al plurale in quanto esistono diverse forme di povertà (materiale, abitativa, alimentare, educativa, sanitaria, ecc.) che riconoscono cause e richiedono strumenti di contrasto differenti. Se, semplificando, si considera la forma più grave di povertà, la cosiddetta “povertà assoluta“ (in cui versa l’individuo o il nucleo familiare che non può permettersi le spese per la casa, gli alimenti, l’istruzione o l’assistenza sanitaria) l’ultimo rapporto ISTAT del 2022 rileva che oltre 5,6 milioni di italiani (quasi il 10% della popolazione!) si trovano in questa condizione di grave deprivazione economica. Di questi, circa il 13% (ovvero 750.000) sono giovani di età inferiore ai 17 anni (“povertà minorile”). Per la grave crisi economica che stiamo tuttora attraversando a causa della pandemia e della guerra in Ucraina, le cifre sulla povertà assoluta in Italia sono destinate a crescere ulteriormente così come lo sono quelle relative alla povertà abitativa. In particolare, quasi 100.000 persone in Italia sono senza tetto o fissa dimora vivendo in alloggi precari o in stabili occupati abusivamente oppure semplicemente per strada. La “povertà della strada” è sicuramente la forma estrema di povertà abitativa. Solo a Roma, evidenzia Impagliazzo, sono circa 3.000 le
persone che vivono letteralmente in strada in gravissime condizioni di disagio materiale ed esclusione sociale. Per i “poveri di strada“ Sant’Egidio, in stretta collaborazione con Cisco e fio.PSD, ha dato inizio, nel gennaio 2020, ad un Progetto noto come Housing First Roma con il quale famiglie, coppie, singoli – senza casa – vengono inseriti in piccoli appartamenti alla periferia di Roma e supportati economicamente fino a quando, dopo reinserimento nel mondo lavorativo, diventano in grado di sostenere autonomamente le spese per una nuova abitazione. Ad oggi, circa un centinaio tra singoli individui e nuclei familiari hanno usufruito di questo Programma.
Sono state poi illustrate due proposte avanzate alle Istituzioni dalla Comunità di Sant’Egidio per risolvere o quanto meno contrastare il problema della povertà abitativa. La prima è quella di rifinanziare il “Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione”, sfruttando una parte della quota di 3 miliardi di Euro che il PNRR ha destinato alla città di Roma per il Giubileo del 2025. La seconda proposta è quella di utilizzare l’enorme patrimonio immobiliare non occupato concordando con i proprietari affitti calmierati (magari sostenuti da un apposito fondo). “Sarebbe un’azione preziosa non solo per gli inquilini, che potrebbero avere finalmente una casa, ma anche per i proprietari, che potrebbero contare su affitti puntualmente pagati”. “Realizzare questi due obiettivi – ha spiegato Impagliazzo – sarebbe un atto di giustizia e un vantaggio per l’intera collettività, segno di un’Italia che non lascia indietro nessuno. Del resto la pandemia ci ha insegnato che nessuno si salva da solo”.
È stato infine presentato il “Natale per tutti” della Comunità, che, a partire dal pranzo di Natale a Santa Maria in Trastevere, raggiungerà migliaia di poveri e fragili in Italia e nel mondo. Questo evento – centrale nella vita della Comunità di Sant’Egidio – sarà reso possibile grazie alla campagna “A Natale, aggiungi un posto a tavola” sostenuta dal 2 al 26 dicembre dal numero solidale 45586 con la collaborazione di Rai, Mediaset, La7 e Sky.