Sarà intitolato a Giovanni Paolo II il sagrato della nuova chiesa di San Pio da Pietrelcina, realizzata a San Giovanni Rotondo su progetto dell’architetto Renzo Piano.
Lo ha deciso fr. Aldo Broccato, ministro provinciale della Provincia religiosa “Sant’Angelo e Padre Pio” dei Frati Minori Cappuccini, di cui fanno parte i Conventi di San Giovanni Rotondo e Pietrelcina, d’intesa con il suo Definitorio e con S. E. Mons. Domenico Umberto D’Ambrosio, arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo e delegato della Santa Sede per il Santuario e le Opere di san Pio da Pietrelcina, per esprimere devozione e riconoscenza, anche a nome dello sterminato popolo degli estimatori e dei figli spirituali di Padre Pio, al Papa che ha beatificato e canonizzato l’umile Frate stigmatizzato.
La cerimonia di intitolazione è stata organizzata per il 18 maggio p. v., data del dies natalis di Karol Wojtyla. Alle ore 18,00, nella chiesa di San Pio da Pietrelcina, si svolgerà una solenne concelebrazione eucaristica presieduta da S. E. Mons. Emery Kabongo Kanundowi, arcivescovo emerito di Luebo e canonico della Patriarcale Basilica Vaticana, che è stato segretario di Giovanni Paolo II dal febbraio 1982 a dicembre 1987. Al termine della liturgia lo stesso Arcivescovo scoprirà la lapide collocata sul sagrato che ne indicherà la denominazione.
Questo segno di riconoscenza ha anche l’obiettivo di richiamare alla memoria il lungo e antico legame fra questi due grandi testimoni della fede.
Don Karol Wojtyla incontrò Padre Pio nell’aprile 1948, partecipò alla sua Messa e si confessò da lui. Gli sarebbe rimasta impressa «la sua persona, la sua presenza, le sue parole», ma anche il suo modo di confessare, perchè «aveva un semplice e chiaro discernimento e… trattava il penitente con un grande amore».
Il 17 novembre 1962 l’allora vescovo capitolare di Cracovia, mons. Karol Wojtyla, scrisse una lettera a Padre Pio chiedendogli di pregare «per una madre di quattro figlie, di quarant’anni, di Cracovia in Polonia, (durante l’ultima guerra in campo di concentramento in Germania), ora in pericolo gravissimo di salute e della vita stessa per un cancro». Il successivo 28 novembre lo stesso mons. Wojtyla inviò a San Giovanni Rotondo una seconda lettera, questa volta di ringraziamento, perché «la donna di Cracovia in Polonia, madre di quattro figlie, il giorno 21 novembre prima dell’operazione chirurgica istantaneamente ha riacquistato la salute».
La sera del primo novembre 1974 l’arcivescovo di Cracovia, card. Karol Wojtyla, giunse a San Giovanni Rotondo in occasione del ventottesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, accompagnato dal vescovo Andrea Maria Deskur e da altri sei sacerdoti polacchi. La mattina seguente il porporato presiedette due Messe, una in cripta, dinanzi alla tomba di Padre Pio, l’altra nel santuario “Santa Maria delle Grazie”. Il giorno dopo celebrò nuovamente l’Eucaristia nella chiesa antica e visitò i luoghi di Padre Pio all’interno del convento.
Il 23 maggio 1987, due giorni prima del centenario della nascita di Padre Pio, Karol Wojtyla si è recato per la terza e ultima volta nella città garganica, in questa circostanza da Papa. Dopo la Messa celebrata in un parco e un memorabile discorso all’interno del santuario, scese in cripta e si inginocchiò a pregare con la mano poggiata sul blocco di granito che indica il luogo di sepoltura di Padre Pio, che all’epoca non era né santo, né beato e neppure venerabile. Quindi si recò a Casa Sollievo della Sofferenza e volle visitare uno per uno tutti i reparti.
Anche dopo la canonizzazione Giovanni Paolo II ha continuato a manifestare la sua ammirazione e il suo affetto per il santo Cappuccino, attraverso atti del suo Magistero, lettere, discorsi e, soprattutto, attraverso un dono di grande valore spirituale ai pellegrini che giungono a San Giovanni Rotondo e alla comunità locale, da lui approvato: un decreto della Penitenzieria Apostolica firmato il 30 ottobre 2002 con cui è stata concessa l’Indulgenza Plenaria perpetua a coloro che visitano l’antica chiesa conventuale nella solennità del Titolare della stessa chiesa (9 settembre); il 23 Settembre, nella memoria liturgica di San Pio da Pietrelcina; una volta all’anno, in un giorno liberamente scelto dai singoli fedeli; ogni volta che, spinti dalla devozione, ivi accedono in gruppo come pellegrini.
N. B. Le parole virgolettate sono di Giovanni Paolo II