“Fermatevi in tempo! Così l’Europa danneggia se stessa, non protegge i suoi consumatori e distrugge l’agricoltura di qualità”.
Alla vigilia della decisione della Commissione europea sulle segnalazioni di modifiche genetiche in etichetta(sementi di mais e colza potrebbero contenere fino allo 0,3 per cento, senza obbligo di indicazione), Legambiente, da sempre in prima linea contro il cibo-Frankenstein, lancia un preoccupato appello.
“Un’ipotesi raggelante –ha dichiarato il direttore generale dell’associazione, Francesco Ferrante– Se consideriamo la superficie italiana a mais, si avrebbero 300 milioni di piante transgeniche in una sola annata.
La Commissione, inoltre, si appresta a inserire 17 nuove varietà di mais transgenico Mon810 nel registro comunitario delle sementi, dando così il via libera alla coltivazione in tutta Europa del mais gm senza attendere che i 25 governi europei adottino prima tutte le misure necessarie per prevenire la contaminazione genetica delle colture biologiche e tradizionali. Perché tanta fretta?
Ci auguriamo –ha concluso il rappresentante di Legambiente- che Prodi non voglia legare il suo nome, con uno degli ultimi atti della Commissione da lui presieduta, a un provvedimento nefasto”.