Bilancio di fine anno: tre insegnanti di religione a confronto, nei nostri studi, per cercare di capire come siano arrivati i nostri giovani alla fine di un altro anno scolastico.
Traguardi, ostacoli, difficoltà e tanto altro sono stati i temi discussi. Docenti che all’inizio dell’anno predispongono dei percorsi e volta per volta li rivalutano apportando delle modifiche necessarie, adeguandole alla crescita e alla formazione degli alunni. Per ogni età ci sono delle difficoltà, ma la cosa più difficile è capire quello che i giovani non dicono direttamente. Il compito dell’insegnante è sicuramente difficile ma ciò che è importante è far emergere per ogni ragazzo che si ha di fronte, le loro istanze, le loro considerazioni e se non emerge nulla di tutto questo, occorre stimolarli per poi farne tesoro. È questa la caratteristica principale che ogni insegnante dovrebbe avere. Ma ciò che spesso colpisce i ragazzi di oggi è la noia. Per questo vanno stimolati, sollecitati attraverso iniziative, attività ma anche attraverso il semplice metodo del dialogo. La noia che spesso li caratterizza, contagia, e non dovrebbe, gli insegnanti che perdono a loro volta, l’entusiasmo. Questa noia non ce l’hanno per fortuna i più piccoli, posti al centro dell’attenzione come bene prezioso.
C’è bisogno di fare un cammino interiore, cercare dentro se stessi, chiedersi “chi sono io”, “cosa voglio”. Solo così si può cominciare a formare un uomo maturo, capace di mettere su famiglia e trovare un buon lavoro dignitoso. Questo cammino in parte si fa insieme agli insegnanti.