Il 24 febbraio 2022 le Forze Armate Russe invadevano l’Ucraina dando origine ad un conflitto ancora in corso le cui conseguenze più importanti sono una gravissima crisi umanitaria, con migliaia di persone morte, assediate o sfollate, ed una profonda crisi economico-finanziaria internazionale dovuta all’impennata dei prezzi di alcune materie prime quali petrolio, gas, grano e fertilizzanti di cui Russia ed Ucraina sono i principali produttori al mondo. In particolare, l’aumento dei prezzi ed il blocco delle esportazioni del grano e dei fertilizzanti stanno determinando – soprattutto nei Paesi Africani e del Medio Oriente – un forte incremento della povertà con possibili catastrofi umanitarie.
La reazione dei Paesi Occidentali e in particolare dell’Unione Europea di fronte all’aggressione brutale della Russia si è basata sul sostegno dell’Ucraina a livello umanitario, politico, finanziario e militare. Il sostegno umanitario è stato offerto non solo ai civili in Ucraina ma anche ai rifugiati fuggiti negli stati confinanti tramite la fornitura di prodotti alimentari, beni essenziali di uso domestico, assistenza sanitaria e sostegno psicosociale, ricoveri abitativi, e assistenza in denaro. La solidarietà europea nei confronti della popolazione ucraina sta dando grossi risultati avendo raggiunto quasi 16 milioni di persone. Tuttavia, secondo stime ONU, sono ancora quasi 17 milioni gli ucraini che necessitano di assistenza umanitaria.
La comunità di Sant’Egidio è stata sempre vicina all’Ucraina sin dai primi giorni di guerra condividendo le sofferenze, le paure ed i disagi della sua popolazione, ed esercitando coraggiosamente l’arte della solidarietà. Ciò ha consentito la realizzazione di una rete che ha permesso di distribuire una notevole quantità di aiuti umanitari sul territorio, anche nelle zone più colpite dai combattimenti. Ad oggi, la Comunità ha inviato in Ucraina oltre 1500 tonnellate di aiuti umanitari per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro. Sant’Egidio, con l’aiuto delle Comunità locali, ha aperto quattro Centri di distribuzione di aiuti umanitari a sfollati interni, a Leopoli, a Ivano Frankivsk e in due quartieri di Kiev. Nei quattro centri, ogni mese vengono distribuiti circa 12.000 pacchi alimentari. Tremila pacchi vengono inviati mensilmente nelle regioni orientali e meridionali vicine alle zone di guerra. Nel complesso oltre 200.000 persone hanno usufruito del sostegno alimentare di Sant’Egidio.
In questo percorso di solidarietà nei confronti di una popolazione duramente colpita da quasi due anni di guerra, alla Comunità di Sant’Egidio si è affiancata oggi la Fondazione Roma, una Fondazione italiana di natura associativa che trae i principi ispiratori della sua azione da quelli di utilità sociale del Monte di Pietà di Roma poi confluito nella Cassa di Risparmio di Roma. Questa associazione filantropica è da anni impegnata nella realizzazione di interventi di grande impatto sociale nell’ambito di alcuni settori specifici quali sanità, ricerca scientifica, assistenza alle categorie sociali deboli, istruzione ed arte e cultura. Ed oggi, grazie al suo Presidente, Franco Parasassi, coadiuvato dai membri del Consiglio di Amministrazione, la Fondazione Roma si affianca alla Comunità di Sant’Egidio con un progetto umanitario che prevede lo stanziamento di 1 milione di euro per portare un concreto aiuto alle componenti più fragili e bisognose della popolazione ucraina. In particolare il progetto della Fondazione Roma prevede – da gennaio 2024 – distribuzione di generi di prima necessità (alimentari, vestiario, prodotti per l’igiene personale) non solo nei centri della Comunità già operativi a Kiev, Leopoli e Ivano-Frankivsk ma anche nelle zone orientali e meridionali, maggiormente colpite dalle operazioni belliche.
“La Comunità di Sant’Egidio – afferma il Presidente della Fondazione Roma, Franco Parasassi – è senz’altro il partner ideale, sia per la sua reputazione internazionale, sia per la proficua e positiva collaborazione già sperimentata con la Fondazione Roma negli anni scorsi, per un’iniziativa di questo genere da realizzare in uno scenario così complesso e drammatico. In un momento in cui la grave crisi in Medio Oriente rischia di oscurare le tremende conseguenze prodotte dal durissimo conflitto in Europa, con questo intervento vorremmo anche contribuire a riportare l’attenzione generale verso quanto sta accadendo in Ucraina, dove, al pari dello scacchiere mediorientale, si gioca la sopravvivenza dei valori di libertà, giustizia e solidarietà che costituiscono il DNA dell’Occidente”.
E’ importante – come sottolineato da Parasassi nel suo intervento – riaccendere i riflettori sul conflitto russo-ucraino dopo che la nuova grave crisi mediorientale scoppiata tra Hamas ed Israele ha spostato l’attenzione dei mass media internazionali su questo nuovo fronte. Dopo che 651 giorni di guerra hanno provocato vittime, distruzioni, feriti, profughi all’estero e rifugiati interni, in dimensioni smisurate, è indispensabile non abbassare la guardia e continuare a manifestare concretamente la nostra solidarietà di cittadini italiani ed europei alla popolazione ucraina così duramente colpita dalla guerra.