«Ho dedicato questo libro a tutti i bambini del mondo che ogni giorno camminano chilometri per andare a scuola, ed in modo speciale a Kena e a tutti i coraggiosi ragazzi di Loglogo».
L’autore di questa dedica è don Paolo Malerba, sacerdote diocesano già fidei donum in Kenya, che ha scritto il libro “Educare alla pace. Viaggio nell’uomo e le sue religioni” edito dalla Tau.

Il volume, come ha scritto nella prefazione monsignor Giovanni Ricchiuti, arcivescovo di Altamura e presidente di Pax Christi, è un «prontuario di pace in cui emerge, tra le righe, l’impegno personale che il servizio accanto agli ultimi ha fatto risaltare nel cuore dell’autore, consapevole che non ci può essere vera promozione umana senza quel lavorio costante che costruisce la pace e apre orizzonti di vera convivenza tra le diversi fedi e le numerose etnie presenti nel continente africano».
«Non c’è pace senza giustizia» – ha sottolineato don Paolo, ospite di Padre Pio tv – dove la giustizia è intesa non come uguaglianza, ma equità.
«Nel mio libro ho cercato in maniera semplice, ma non superficiale, di andare alla radice del termine Giustizia e delle sue accezioni: nell’Antico Testamento, nel Nuovo Testamento e nell’Islam, per capire quanto sin dai tempi antichi il binomio pace e giustizia sia inscindibile e per renderci conto di quanto la nostra idea di giustizia molte volte è riduttiva».
Il testo è un aiuto a comprendere le radici della parola “pace” attraverso un viaggio interculturale e interreligioso che nasce dall’esperienza personale di don Paolo in terra d’Africa. Un viaggio che porterà il lettore alla scoperta della ricchezza e della bellezza che la pace porta in sé contagiando allo stesso tempo sia coloro che la donano sia coloro che la ricevono.
«Tra le pagine del libro ho voluto anche riproporre una via per la pace, che è antica, ma sempre nuova: l’educazione! In questa proposta ho preso come punto di riferimento una grande donna; Maria Montessori, che amava dire: “L’educazione alla pace è l’arte più efficace, costruttiva contro la guerra. L’edificazione della pace sarà l’epoca del bambino”»