È tornato alla Patria Celeste, nella tarda mattinata di oggi, S. E. mons. Riccardo Ruotolo.
Nato ad Andria il 15 novembre 1928, mons. Ruotolo ha frequentato il corso liceale nel Seminario Regionale di Molfetta e il corso di Teologia presso la Facoltà Teologica di San Luigi a Posillipo (Napoli), conseguendo la licenza in sacra Teologia (27 giugno 1951).
È stato ordinato sacerdote il 15 luglio 1951 dallo zio, mons. Giuseppe Ruotolo, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca. Suo padrino di Messa è stato il card. Corrado Ursi.
Laureato in Diritto Canonico a Roma, presso l’Università Gregoriana (22 novembre 1955) e in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano (11 novembre 1956).
Avvocato della Sacra Rota (2 luglio 1956), è stato vice presidente del Tribunale Ecclesiastico Pugliese. Nella Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia (FACI) è stato delegato regionale, revisore dei conti, consigliere e vice presidente nazionale; nella Conferenza Episcopale Italiana (CEI) è stato componente del comitato economico.
È stato commissario straordinario della Santa Sede per le questioni amministrative delle opere ospedaliere dei quattro istituti (Bisceglie – Foggia – Potenza – Guidonia) delle "Suore Ancelle della Divina Provvidenza".
Nel gennaio 1978 è stato nominato delegato speciale della Santa Sede Casa Sollievo della Sofferenza con un incarico provvisorio: doveva preparare una relazione dopo sei mesi dall’incarico per dar modo alla Segreteria di Stato di decidere se mantenere l’Ospedale o cederlo alla Regione Puglia. In questo periodo mons. Ruotolo non doveva rinunciare a nessun incarico nella sua diocesi di origine (Andria) e a livello regionale. Ma fu provvidenziale l’incontro con il dott. Michele Petroli, dirigente della Regione Puglia per la rete ospedaliera, grazie al quale riuscì a firmare una convenzione con la Regione Puglia che consentì di stabilire il pagamento delle rette per i ricoveri e per le prestazioni ambulatoriali e di incassare tutti gli arretrati. Ciò permise di pagare le pendenze e di regolarizzare l’attività amministrativa di Casa Sollievo della Sofferenza. Così, allo scadere dei sei mesi, mons. Caprio, sostituto della Segreteria di Stato, lesse la relazione di mons. Ruotolo e disse: «Ora lascia gli incarichi in diocesi e dedicati completamente alla guida di Casa Sollievo della Sofferenza». Era la premessa della nomina a presidente, incarico ricoperto per 25 anni, fino al 2003, quando per raggiunti limiti di età ha lasciato l’incarico. Durante il suo mandato è stato l’artefice dell’ampliamento dell’Ospedale con l’aumento dei posti letto, della costruzione della Residenza per Anziani "Casa Padre Pio", del Poliambulatorio "Giovanni Paolo II" e dello sviluppo delle aziende agricole dell’Opera, "Posta la Via" e "Masseria Calderoso".
Il beato Giovanni Paolo II lo ha personalmente consacrato vescovo il 6 gennaio 1996 nella Basilica di San Pietro, un mese dopo averlo nominato titolare di Castulo e ausiliare dell’Arcidiocesi di Manfredonia – Vieste.
Due le più importanti iniziative pastorali volute da mons. Ruotolo: l’approvazione dello Statuto per i Gruppi di Preghiera di Padre Pio, di cui è stato Direttore Generale; la "Peregrinatio Mariae" con la statua della Madonna di Fatima, benedetta da Papa Giovanni Paolo II, che iniziò a settembre del 1978 per il decimo anniversario della morte di Padre Pio da San Giovanni Rotondo, poi proseguì nelle diocesi della provincia di Foggia e in seguito fu accolta in quelle della provincia di Bari e quindi in tutto il Salento, in Calabria e in Sicilia. Poi ancora in Campania, Molise, Abruzzo e Marche. Ma ci furono anche celebrazioni mariane in Svizzera e in altre diocesi estere. L’iniziativa durò in tutto due anni. Tutti i vescovi e i sacerdoti rilevarono i frutti spirituali sperati e per i Gruppi di Preghiera fu l’occasione per ritornare a un’intensità di vita spirituale.
Il 25 maggio 2002 l’Amministrazione Comunale di San Giovanni Rotondo ha conferito a mons. Ruotolo la cittadinanza onoraria per aver «saputo realizzare i disegni che la Divina Provvidenza, attraverso il beato Padre Pio, ha voluto compiere nella nostra città».