Migliaia di rifugiati cristiani riceveranno cibo, alloggi, strutture scolastiche e doni per i bambini. La Fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre ha, infatti, appena approvato un piano straordinario di aiuti per l’Iraq, per un valore di quattro milioni di euro, uno dei maggiori mai stanziati dalla fondazione pontificia in 67 anni di storia. I progetti aiuteranno i migliaia di rifugiati cristiani a far fronte all’imminente inverno e includono anche il sostegno pastorale alle religiose e ai sacerdoti. «Sono passati ormai quattro mesi – si legge nel comunicato stampa – da quando migliaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie case a Mosul e nella Piena di Ninive a causa dell’avanzata dello Stato Islamico e con l’avvicinarsi dell’inverno le loro condizioni, già precarie, rischiano di diventare drammatiche». Ecco perché ACS ha deciso di organizzare uno specifico programma di aiuti, che è stato studiato in loco da rappresentanti di ACS assieme a esponenti della Chiesa locale.
Il piano comprende:
– 8 scuole prefabbricate – quattro ad Ankawa e quattro a Dahuk – che accoglieranno circa 15mila bambini;
– Forniture di cibo per i rifugiati;
– Alloggi in affitto per rifugiati ad Ankawa e Dahuk;
– 150 strutture prefabbricate ad Ankawa;
– Regali di Natale per 15mila bambini, che includono vestiti, matite, libri da colorare, oggetti devozionali e la Bibbia del Fanciullo di ACS;
– Intenzioni di Messe per più di cento sacerdoti iracheni, molti dei quali sfollati a causa della crisi;
– Aiuto ai ventotto seminaristi del Seminario San Pietro di Ankawa.
Ulteriori donazioni andranno a favore delle suore del Sacro Cuore, che sono dovute fuggire da Mosul, del Collegio Babele di Filosofia e Teologia di Ankawa e delle venti parrocchie di Ankawa. «Questa antica comunità rischia di scomparire per sempre – afferma padre Andrzej Halemba, responsabile internazionale ACS per il Medio Oriente – i cristiani hanno sofferto tantissimo e questa è per noi un’occasione unica per dare loro ciò di cui hanno bisogno per affrontare l’inverno».