Nata per affiancare la missione agostiniana italiana operante dal 1968 nella regione peruviana dell’Apurimac, l’Associazione Apurimac Onlus in questo mese di novembre presenta una serie di iniziative e appuntamenti per sensibilizzare e raccogliere fondi da destinare ai vari progetti. Il 5 novembre, infatti, è partita la campagna sms di Apurimac onlus. Con un sms al 48588, al costo di 1 euro o con una telefonata da rete fissa, al costo di 2 euro, sarà possibile contribuire ed aiutare concretamente l’Associazione a trasformare un semplice controllo sanitario in un diritto di tutti gli abitanti dei villaggi. “ Si tratta di una raccolta fondi – ha ricordato Roger Bergonzoli, Responsabile area comunicazione dell’Associazione – che la nostra associazione propone per il terzo anno consecutivo. Al centro della nostra attenzione da sempre la sanità in Apurimac, una regione delle Ande dove ci sono solo due medici ogni dieci mila abitanti, dove la sanità è a pagamento, e le persone povere non hanno accesso. In parole povere significa morire per un’influenza che diventa bronchite, la quale poi si trasforma in polmonite e non può essere curata perché non ci sono ne strutture e ne medici.Abbiamo già realizzato, un anno fa, un ospedale e da allora stiamo realizzando anche delle campagne sanitarie nei villaggi che si trovano fino a oltre cinque mila metri di altezza. Stiamo portando la sanità dentro queste aeree totalmente isolate e abbandonate. Il costo di una visita medica è di un 1 euro, ovvero di un sms. Abbiamo avuto anche delle scuole che hanno aderito all’iniziativa.. uno strumento ormai ludico, come il cellulare, può diventare uno strumento di aiuto al prossimo con il solito gesto dell’invio di un sms”.
La campagna raccolta fondi resterà attiva fino al 30 novembre. L’impegno di Apurimac e quello dei medici volontari del Poliambulatorio dunque, è allestire, entro aprile 2008, una struttura mobile di pronto intervento e ricognizione sanitaria da poter rapidamente spostare nei territori impervi e senza strade della regione.Continua Roger Bergonzoli
“Ho partecipato all’ultima campagna sanitaria e ho potuto verificare direttamente il lavoro e l’impegno di medici, infermieri e volontari… e sono due gli episodi che mi hanno colpito in modo particolare e che rappresentano i due lati estremi della campagna. In un villaggio di quattro mila metri abbiamo incontrato un gruppo di anziani che si riunivano il venerdì mattina per condividere un semplice pasto che gli veniva offerto dalle suore presenti nel villaggio. In quel gruppo di anziani che abbiamo incontrato, provvidenzialmente direi, ne abbiamo individuato due malati. Un anziano aveva un braccio totalmente in cancrena e quindi si è provveduto a curarlo per evitare che lo perdesse o che morisse. Un altro aveva una grande ernia e anche lì si è intervenuti. La cosa, però, più bella di queste persone è il sia che siano molto malate o che magari abbiano piccole cose. Un sorriso che ci ricorda che per loro la sanità non è affatto un diritto…”
Adozioni a distanza, aiuto sanitario, progetti di cooperazione, centinaia di volontari impegnati. In quindici anni Apurimac ha fatto moltissimo. Per festeggiare l’anniversario, l’associazione promuove un convegno dal titolo “Missioni umanitarie: un progetto laico, un impegno di fede”, il 23 novembre a partire dalle 9.30 all’Ila (Istituto Italo-Latino Americano), a Palazzo Santacroce, in piazza Cairoli a Roma. “Si scrive Quipu,ma si legge «nodo». È il nome, in lingua quechua – ha parlare è Davide Mearelli,
Responsabile dell’ ufficio stampa di Apurimac.
“Abbiamo voluto organizzare un appuntamento annuale che serve a stare «stretti intorno ai bisogni del mondo», come recita il claim della nostra nuova idea. Fondamentalmente serve a creare un progetto informativo per chi ama il volontariato, ovvero un momento d’incontro anche per condividere idee, percorsi educativi, testimonianze…per confrontare anche prassi di volontariato tra laici e religiosi.Ad affrontare il tema: giornalisti, missionari, medici nel confronto diretto su nuovi modelli ed emergenze in cui operare. Il titolo del confronto è il segno del nostro obiettivo di fondo: organizzare un evento di riflessione, dibattito e proposta sul nuovo ruolo della carità e dell’aiuto ai più poveri tra missione laica e missione religiosa.
Un appuntamento aperto a tutti i volontari e non… La manifestazione prevede nel pomeriggio un concerto lirico e una cena, naturalmente con menù peruviano, di beneficenza. Un modo semplice per gustare una cena etnica e nello stesso momento fare del bene. “Con il concerto lirico e l’appuntamento culinario, – conclude Davide Mearelli – vogliamo continuare e chiudere il primo dei tre giorni di Quipu. Nei due giorni successivi infatti oltre cento tra volontarie e volontari della nostra Associazione s’incontreranno a Riano (Roma) per discutere le nuove strategie di assistenza e aiuto per le popolazioni assistite dai missionari dell’Ordine di Sant’Agostino per i prossimi anni.
Per info: www.apurimac.it