Continuano le catechesi di Papa Francesco sul discernimento: “Oggi entriamo più specificamente in merito ad alcuni aiuti che possono rendere più agevole questo esercizio del discernimento, indispensabile della vita spirituale” ha detto il Papa nell’aula Paolo VI, durante la consueta Udienza Generale del mercoledì.
Un primo aiuto indispensabile, ha spiegato il Papa è il “confronto con la Parola di Dio e la dottrina della Chiesa” che “ci aiutano a leggere ciò che si muove nel cuore, imparando a riconoscere la voce di Dio e a distinguerla da altre voci, che sembrano imporsi alla nostra attenzione, ma che ci lasciano alla fine confusi”. “La voce di Dio – ha continuato Francesco – non si impone, la voce di Dio è discreta, rispettosa, io mi permetterei di dire: la voce di Dio è umile, e proprio per questo pacificante. E solo nella pace possiamo entrare nel profondo di noi stessi e riconoscere i desideri autentici che il Signore ha messo nel nostro cuore”.
Per il credente, “la Parola di Dio non è semplicemente un testo da leggere”, ma “è una presenza viva, è un’opera dello Spirito Santo che conforta, istruisce, dà luce, forza, ristoro e gusto di vivere … ti tocca il cuore e ti cambia la vita“. “Dio – ha esclamato il Papa – non vuole distruggerci, Dio vuole che siamo più forti, più buoni ogni giorno. La Parola di Dio ti apre tutte le porte, perché Lui, il Signore, è la porta.
Qui l’esortazione di Francesco: “Prendiamo il Vangelo, prendiamo la Bibbia in mano: cinque minuti al giorno, non di più. Portate un Vangelo tascabile con voi, nella borsa, e quando sarete in viaggio prendetelo e leggete un po’, durante la giornata, un pezzettino, lasciare che la Parola di Dio si avvicini al cuore. Fate questo e vedrete come cambierà la vostra vita con la vicinanza alla Parola di Dio. “Sì, Padre, ma io sono abituato a leggere la Vita dei Santi”: questo fa bene, fa bene, ma non lasciare la Parola di Dio. Prendi in Vangelo con te, e leggilo anche solo un minuto al giorno”.
“Dio che ci ama, – ha aggiunto il pontefice – ci vuole amici! L’amicizia con Dio ha la capacità di cambiare il cuore; è uno dei grandi doni dello Spirito Santo, la pietà, che ci rende capaci di riconoscere la paternità di Dio. Abbiamo un Padre tenero, un Padre affettuoso, un Padre che ci ama, che ci ha amato da sempre: quando se ne fa esperienza, il cuore si scioglie e cadono dubbi, paure, sensazione di indegnità. Nulla può opporsi a questo amore dell’incontro con il Signore”.
Qui poi la domanda del Papa: “voi pregate lo Spirito Santo? Ma chi è questo grande Sconosciuto? Noi preghiamo il Padre, sì, il Padre Nostro, preghiamo Gesù, ma dimentichiamo lo Spirito! Lasciatelo entrare. Parlate con lo Spirito così come parlate con il Padre, come parlate con il Figlio: parlate con lo Spirito Santo – che non ha niente di paralitico! In Lui c’è la forza della Chiesa, è quello che ti porta avanti”