L’” Enciclica dei gesti” di papa Francesco si arricchisce di un nuovo importante capitolo. Il Pontefice, infatti, ha voluto celebrare, per la prima volta dopo 50 anni, fuori dall’Urbe, la festa del Corpus Domini. E lo ha fatto ad Ostia che, per la concentrazione dei problemi sociali, rappresenta uno dei luoghi più difficili dal punto di vista dell’ordine pubblico e della legalità.
“Gesù desidera che siano abbattuti i muri dell’indifferenza e dell’omertà, divelte le inferriate dei soprusi e delle prepotenze, aperte le vie della giustizia, del decoro e della legalità”.
“L’ampio lido di questa città -ha detto il Papa nell’omelia della Messa che ha preceduto la processione eucaristica – richiama alla bellezza di aprirsi e prendere il largo nella vita. Ma per far questo – ha scandito – occorre sciogliere quei nodi che ci legano agli ormeggi della paura e dell’oppressione”.
“Al termine della Messa” – ha osservato Francesco rivolto alla folla di fedeli – “cammineremo con Gesù,che percorrerà le strade di questa città. Egli desidera abitare in mezzo a voi. Vuole visitare le situazioni, entrare nelle case, offrire la sua misericordia liberatrice, benedire,consolare”. “Avete provato – ha detto il Papa – situazioni dolorose; il Signore vuole esservi vicino. Apriamogli le porte e diciamogli: Vieni, Signore, a visitarci. Ti accogliamo nei nostri cuori, nelle nostre famiglie, nella nostra città. Grazie perché ci prepari il cibo della vita e un posto nel tuo Regno. Rendici preparatori attivi, portatori gioiosi di Te che sei la via, per portare fraternità, giustizia e pace nelle nostre strade”.
In mattinata, all’Angelus, Francesco ha ricordato la beatificazione di Maria Gargani, avvenuta il giorno precedente a Napoli: “Ieri, a Napoli, è stata proclamata Beata Suor Maria Crocifissa del Divino Amore, al secolo Maria Gargani, fondatrice delle Suore Apostole del Sacro Cuore. Figlia spirituale di Padre Pio, è stata una vera apostola nel campo scolastico e parrocchiale. Il suo esempio e la sua intercessione sostengano le sue figlie spirituali e tutti gli educatori. Alla nuova Beata un applauso, tutti: la salutiamo!”