“La guerra all’Iraq è la diretta conseguenza di un sistema che ha messo al centro del motore dell’economia le armi. E’ questo che noi contestiamo”. Cosi Gianni Novelli, direttore del Cipax di Roma ( Centro Interconfessionale per la Pace ), spiega ai microfoni di Tele Radio Padre Pio, nel corso del programma “Di Terra e Di Cielo” il senso della sua partecipazione e di tutta l’Associazione alla grande manifestazione pacifista che si è svolta a Roma sabato scorso.
“Comunità, associazioni e parrocchie romane hanno steso un documento per rendere noto il loro netto rifiuto della guerra – ha aggiunto Gianni Novelli – e il l Cipax ha aderito. Per questo voglio diffondre il documento e proporlo alla firma di altre comunità e gruppi:
NO ALLA GUERRA, SÌ ALLA PACE
NON serve a sradicare dal mondo la follia criminale del terrorismo che, con la guerra, invece, dilagherà inarrestabile;
NON aiuterà a risolvere i problemi del Medio Oriente, dove il conflitto israelo-palestinese diverrà ancor più aspro e senza via d’uscita per una soluzione di “pace nella giustizia”;
NON allevierà le sofferenze dei popoli della regione perché, non i ricchi ed i regimi, ma solo la povera gente pagherà una volta ancora un tremendo prezzo di sangue;
NON porterà giustizia nel mondo, perché il suo scopo ultimo, seppur non dichiarato, è il controllo, da parte dell’Occidente, dei pozzi petroliferi dell’Iraq.
Come cittadine/i chiediamo che:
il Parlamento ed il Governo dicano NO alla guerra, NO all’uso delle basi militari italiane;
favoriscano invece la trattativa diplomatica nel pieno rispetto della legalità e del diritto internazionale di cui l’ONU è espressione.
Come cristiane/i:
ricordiamo le parole che già quarant’anni fa diceva papa Giovanni, e cioè che è “fuori della ragione” pensare che le guerre possano risolvere i conflitti tra i popoli;
e facciamo nostre le parole del segretario generale del Consiglio ecumenico delle Chiese, Konrad Raiser: la minacciata “guerra preventiva” degli Stati Uniti contro l’Iraq è “immorale, illegale ed inutile”:
– immorale perché contro i princìpi etici;
– illegale perché contro il Diritto internazionale;
– inutile perché non annienterebbe il terrorismo, ma lo alimenterebbe.
Per queste ragioni, ribadiamo:
NO assoluto alla guerra ed alla violenza;
NO all’uso strumentale e blasfemo del nome di Dio per santificare la guerra, la violenza, il terrorismo, l’ingiustizia;
SÌ alla pace, alla trattativa diplomatica, ad un ordine mondiale giusto, ad un’equa distribuzione dei beni della terra;
v SÌ all’impegno di ciascuna e ciascuno di noi, e delle nostre comunità di fede, per pace-giustizia-salvaguardia del creato.
Spero che i tanti radioascoltatori possano dare il loro contributo per dire con coraggio e con fede: Sì alla pace e no alla guerra.”