"Appartenenza a Dio e legame profondo con Lui, un legame che dà senso a tutta la nostra vita e che ci mantiene saldi, in comunione con Lui, anche nei momenti più difficili e travagliati". Questa la definizione del dono dello Spirito Santo protagonista della catechesi pronunciata da Francesco nell’udienza generale di oggi: la pietà. Il dono della pietà porta il cristiano a vivere secondo due direzioni: verso Dio e verso l’uomo. "Pietà", ha detto il Papa, "è sinonimo di autentico spirito religioso, di confidenza filiale con Dio, di quella capacità di pregarlo con amore e semplicità che è propria delle persone umili di cuore", rendendoci amici con Dio, "un’amicizia che cambia la nostra vita e ci riempie di entusiasmo, di gioia".
Il rapporto di amicizia con Dio, attraverso il dono della pietà, porta l’uomo a crescere nella relazione con gli altri fratelli consentendo di "gioire con chi è nella gioia, di piangere con chi piange, di stare vicini a chi è solo o angosciato, di correggere chi è nell’errore, di consolare chi è afflitto, di accogliere e soccorrere chi è nel bisogno". Il Papa ha concluso la sua catechesi invocando lo Spirito affinché "possa vincere il nostro timore, le nostre incertezze, anche il nostro spirito inquieto, impaziente, e possa renderci testimoni gioiosi di Dio e del suo amore, adorando il Signore in verità e anche nel servizio del prossimo con mitezza e col sorriso che sempre lo Spirito Santo ci dà nella gioia".