“I bambini sono poeti: agiscono. L’arte loro è agire la realtà. I bambini sono flessibili, creativi. Sono pratici ma non rinunciano alla fantasia. Sanno mescolare l’acqua del desiderio con la terra della possibilità. Grandi architetti dalle mani piccine, mai dimenticano il cuore e il futuro. I bambini hanno fiducia nel cambiamento, nello sviluppo anche se aspirano alla stabilità.”
A pronunciare queste parole è stata la dott.ssa Maria Rita Parsi, psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, ospite della “Cultura di Arlecchino” per presentarci il Movimento Bambino di cui è fondatrice.
“Il Movimento Bambino, nasce il 3 agosto 1992 come Fondazione senza scopo di lucro per portare avanti, utilizzando la metodologia e le tecniche della Psicoanimazione, un progetto, ad ampio respiro, che intende far conoscere e promuovere ovunque la Cultura dell’Infanzia ed il Pensiero Bambino – ha affermato la dott.ssa Parsi – “esso rappresenta l’eredità naturale delle attività culturali e sociali, della metodologia e delle tecniche scientifiche ideate e messe in atto dalla SIPA (Scuola Italiana di Psicoanimazione- Società Italiana di Psicoanimazione) fondata nel 1985 e che, ancora oggi, opera in sedi pubbliche e private, per diffondere la Cultura dell’Infanzia attraverso la metodologia della Psicoanimazione intesa come “operatività psicopedagogica e psicoterapeutica a mediazione creativo-corporea”.
Qual è uno dei punti forti del Movimento Bambino?
“Sicuramente l’attenzione per la comunicazione tra adulti e bambini. Talvolta i modelli educativi che guidano il rapporto tra adulti e bambini sono elaborati e proposti secondo gli interessi e gli obiettivi degli adulti. I bisogni e i desideri dei bambini, spesso, vengono ritenuti irrazionali, strani, egoistici. I capricci dei bambini, di ognuno di noi da bambino, sono il classico esempio di richieste che l’adulto considera immotivate ed eccessive. Il bambino capriccioso deve, quindi, essere corretto, contenuto, punito. Ma dietro una richiesta inadeguata si cela già un rapporto “domanda-risposta” alterato e la strada che può ristabilire l’equilibrio nella comunicazione adulto-bambino non può non considerare entrambi i protagonisti del problema.
Il bambino ha bisogno di essere sostenuto, curato, incitato, accompagnato nella crescita; ha bisogno di protezione e di modelli con cui identificarsi. Ha bisogno dei grandi per diventare grande, ha bisogno di sentirsi protetto e importante perchè possa riconoscere e sviluppare in sé l’idea, il significato, il pensiero, il sentimento della significatività del suo vivere e il diritto di esistere.
Tra gli scopi di “Movimento Bambino” c’è quello di incrementare le tutele sociali e giuridiche a favore dei bambini; promuovere la ricerca sui temi della famiglia, della scuola, dell’infanzia e dell’adolescenza in collaborazione con le Università e gli Istituti di Ricerca pubblica e privata; fondare l’Università della Famiglia in ogni Regione italiana. Mettendo in atto con il contributo di tutte le forze sociali, culturali, religiose e giuridiche, una sistematica azione di prevenzione della devianza minorile e dello sfruttamento fisico, psichico e sessuale dei bambini. Ma anche sviluppare su tutto il territorio nazionale in collegamento con realtà analoghe in Europa, nella Svizzera Italiana e, più ampiamente nel mondo, tutte le possibili azioni e progettualità tese a scardinare alle radici, il fenomeno della pedofilia e della violenza sessuale nei confronti dei bambini.
“In tal senso il Movimento Bambino, che ha quattro centri a Milano, San Vendemiano(TV), Roma e Cosenza, ha stilato e diffuso un progetto in dieci punti per affrontare il fenomeno della pedofilia, della violenza sessuale sui bambini e dello sfruttamento economico del loro corpo attraverso la pornografia – ha aggiunto Maria Rita Parsi – e si pone tra i molti obiettivi anche quello di rendere attive e funzionanti sul territorio “Esperienze pilota” nell’ambito delle quali vengano applicate metodologie e tecniche psicoanimatorie già collaudate, ed operare un collegamento sistematico con tutti i mezzi di comunicazione di massa per diffondere la cultura dell’infanzia e dare vita a programmi e progetti di sensibilizzazione e informazione. Infine, non ultimo, costruire case di accoglienza per le donne e per i bambini violati e maltrattati.
Concludo con la frase finale del manifesto di Movimento Bambino, parole che vorrei facessimo nostre: i bambini giudicano senza mai giudicare. Quel che somiglia a un giudizio è per loro soltanto un modo di abitare la paura. I bambini considerano i genitori degli dei:li temono, ne invidiano l’apparente onnipotenza,ne sopportano ogni debolezza, li giustificano sempre. Non fategli male,la loro anima è l’anima del mondo.”
Paola Russo