La Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani è basata sulla convinzione che la preghiera comune, insieme all’ascolto della Parola di Dio, sia fondamentale per le ricerca dell’unità visibile della Chiesa di Cristo. L’attuale svolgimento della Settimana ci invita a riflettere sull’invito di Gesù a radunarsi nel suo nome: “Se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro” ( Mt.18,18-20). La comunità dei frati cappuccini di San Giovanni Rotondo e Tele Radio Padre Pio hanno dato ampio rilievo a questa settimana con celebrazioni, testimonianze e ospiti in studio: fr. Brian Terry, frate Francescano dell’Atonement; dott. Paolo Orlando, dottore in teologia ed iconografo di San Giovanni Rotondo; Padre Gabriele,Monaco Ortodosso del patriarcato Ecumenico del Sacro Monastero di San Basilio il Grande di Revello (Cuneo); prof. Michele Padalino, responsabile per l’Ecumenismo della Diocesi di San Severo (Fg); fra Andemariam Tesfamichael, cappuccino dell’Eritrea; Padre Massimo Hakim(Aleppo, Siria) dell’Abbazia di Pulsano , Responsabile per l’Ecumenismo della Diocesi di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, fra Aldo Broccato
Ministro Provinciale OFM Cap, della Provincia di Sant’Angelo e Padre Pio e Sua Ecc. Mons. Yannis Spiteris OFM Cap, Arcivescovo di Corfù, Zante e Cefalonia, Amministratore Apostolico di Thessalonica (Grecia) in collegamento telefonico da Corfù di cui vi proponiamo alcuni passaggi dell’intervista realizzata nel corso del programma
“Fra terra e cielo”.
Eccellenza una settimana importante quella che stiamo celebrando? E’ importante ogni volta che i cristiani hanno nostalgia di unione della Chiesa divisa in comunione non solo con Cristo ma anche con i pastori della Chiesa e soprattutto con cristo Eucarestia che l’unione dei cristiani.
Il tema proposto quest’anno per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani costituisce il fondamento della Chiesa: “Dove due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro”… E’ un tema che spesso dimentichiamo. Il Signore non ha detto: “dove due o tre cattolici si riuniscono… dove due o tre protestanti ….o dove due o tre ortodossi…..” Il Signore ha detto: “Se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro”. Coloro che credono in Gesù Cristo, che hanno ricevuto il battesimo e sono riuniti nel mio nome creano un ambiente divino, ossia in quel luogo è presente Cristo risuscitato in mezzo a loro. Questa è una realtà che spesso ci sfugge e dimentichiamo. Molto spesso ricordiamo il passato, i torti e le sofferenze e dimentichiamo invece la cosa più importante: Cristo è presente là dove o due o tre sono riuniti nel Suo nome. Questo, però, non significa che dobbiamo dimenticare la finalità del dialogo. La finalità del dialogo è la piena comunione di fede e soprattutto la comunione nel calice comune. Credo che sia arrivato il momento di prenderci, ognuno, le proprie responsabilità, mettendo da parte ogni litigio e incomprensione, per guardare essenzialmente alla volontà di Cristo che è quella dell’unità come ci ricorda Gesù: “…affinché siano una cosa unica….”. Se restiamo indifferenti davanti al problema dell’unità non riusciremo mai ad essere fedeli alla volontà del Signore. In che modo si può essere fedeli alla volontà di Dio? Semplicemente amando… Iniziamo ad amare nel nostro piccolo, nell’ambiente quotidiano…. Solo così riusciremo a creare un mondo d’amore, di dialogo e unità. Voi avete la fortuna di vivere in un luogo in cui si respira e si tocca la presenza di una amore santo ossia quello che Padre Pio ha fatto e lasciato. Padre Pio ha legato un forte legame con gli ortodossi…Ogni qualvolta che mi sono ritrovato a parlare con gli ortodossi di Padre Pio noto che avvertono una grande nostalgia e vorrebbero avere un santo ortodosso come l’umile frate di Pietrelcina. Se in ogni secolo avessimo un santo come Padre Pio la Chiesa probabilmente sarebbe differente.
Padre Pio è stato e continua ad essere uomo ecumenico? Ecumenismo significa essere santi . Più uomini abbiamo nella Chiesa, più noi ci avviciniamo a Dio. Avvicinandoci a Dio automaticamente si viene a creare un legame forte tra di noi. Il Santo è colui che attira gli altri e li porta con se verso Dio e nel cuore di Dio ci ritroviamo tutti fratelli. Se ci allontaniamo da Dio ci allontaniamo anche tra di noi. La preghiera è fatta di sacrifici e ha un ruolo essenziale per l’unità. La preghiera ci dà la possibilità di realizzare un rapporto di grande intimità con Dio. La preghiera ci aiuta a scoprire l’amore di Dio per ogni sua creatura senza distinzione e differenza. Il sacrificio di Padre Pio e tutto ciò che ha offerto nella sua vita è stato un grande dono. Padre Pio è veramente, in questo senso, un uomo ecumenico, perché nella santità si manifesta il volto paterno e l’amore di Dio.
Mentre proseguiamo nel nostro cammino, gradualmente scopriamo negli altri cristiani non più degli stranieri, ma dei compagni di viaggio e ci si rende conto che è più ciò che ci unisce di ciò che ci divide…? Giovanni Paolo II parlava della purificazione della memoria storica. Non dobbiamo rifugiarci nel passato, nei torti subiti… il mondo va avanti. Se ci fermiamo a ricordare sempre e solo il passato ci sfugge ciò di cui il mondo oggi ha bisogno. Ci sono delle occasioni di salvezza che ci vengono donati e noi li perdiamo. Questa settimana deve essere un ricordo liturgico, un ricordo orante affinché tutti i cristiani facciano di tutto per ritrovarsi. Il primo elemento per ritrovarsi è il perdono e l’amore. L’amore vero lo possiede solo colui che sa perdonare… un amore che si realizza e concretizza nel quotidiano. Anche se tante volte ci sentiamo traditi e delusi dobbiamo continuare a donare il nostro amore. Non a caso il 25 gennaio, a termine della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, il sommo pontefice Papa Benedetto XVI presenterà la sua prima enciclica dal titolo: “Deus Caritas est”. Credo che il Papa desidera mettere in risalto il cuore del cristianesimo: l’amore. Impariamo a ritrovare l’amore così come c’è l’ha indicato Cristo: amore cristiano, amore gratuito, donato, sacrificale…. e ritroveremo i nostri fratelli al di là delle verità. Non ci può essere amore senza verità e verità senza amore. Trovando l’amore di Cristo troveremo il volto del fratello. Tutti, nessuno escluso, consacrati, laici, giovani, anziani… tutti dobbiamo imparare a vivere un ecumenismo quotidiano. Allontaniamo da noi ogni forma di paura e diffidenza e impariamo a conoscere i nostri fratelli, le loro tradizioni, sensibilità…. Fortifichiamo il nostro cammino con la preghiera. La preghiera è fondamentale… “Dove due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro” dice Gesù. Preghiamo come singoli individui, preghiamo per gli altri e direi preghiamo come Chiesa. Nulla è insignificante di quanto è fatto per amore.
(nella foto un’icona copta)