Laboratori e formazione nelle scuole, promozione del codice etico e la cultura alla legalità, contrasto del gioco d’azzardo e iniziative sul territorio: sono questi solo alcuni degli obiettivi di Libera Genova che ha dato il via alla nuova campagna di adesione all’associazione presentando le sue attività per il 2018.
Tra le novità, quella del ‘Tour dei beni confiscati’ rivolto alle scuole. L’iniziativa partirà il prossimo 14 dicembre e ogni secondo giovedì del mese fino ad aprile vedrà coinvolte numerose scuole genovesi. Il tour dei beni confiscati è gia’ stato proposto in diverse occasioni ai cittadini durante le numerose iniziative che animano il quartiere della Maddalena. Ora, per la prima volta, lo Libera lo propone con un taglio piu’ didattico, dedicato alle scuole. I ragazzi verranno condotti per mano a osservare dall’esterno alcuni dei 96 beni sequestrati nel 2008 e definitivamente confiscati a Genova nel febbraio 2014. Di questi, 76 sono concentrati nel centro storico e in buona parte proprio nel quartiere della Maddalena, alcuni dei quali resi riconoscibili dalle saracinesche decorate nei mesi scorsi dagli aderenti al “Cantiere per la legalita’ responsabile.
Tra i nuovi progetti in cantiere per il 2018, uno studio per il contrasto a tutti i fenomeni di bullismo e cyberbullismo. Oltre alla “Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” prevista il 21 marzo a Sarzana, in calendario per il prossimo anno anche un evento dedicato al giurista Stefano Rodota’ e un approfondimento sull’ottantesimo anniversario delle leggi razziali con un focus su Genova.
L’associazione Libera si è costituita il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nel contrasto alle mafie e nella promozione della legalità democratica e della giustizia. La prima iniziativa è stata la raccolta di un milione di firme per una proposta di legge che prevedesse il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, che poi venne tradotta in norma con la legge 7 marzo 1996 n. 109. Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero del Lavoro, della Salute e della Solidarietà Sociale. Inoltre è riconosciuta come associazione con Special Consultative Status dal Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc).
Nel 2008 è stata inserita dall’Eurispes tra le “eccellenze italiane”. Nel 2009 è stata premiata dal Comitato Economico e Sociale Europeo (Cese) fra le migliori esperienze di società civile organizzata. Nel 2012 è stata inserita nella lista delle cento migliori ONG del mondo dalla rivista The Global Journal: è l’unica organizzazione italiana in tale classifica, dedicata alle “community empowerment” e all’universo del no-profit.
Il presidente dell’organizzazione è don Luigi Ciotti, già fondatore del Gruppo Abele di Torino e della rivista Narcomafie.
Il presidente onorario è Nando Dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia.
Dal 2011 aderiscono a Libera oltre 1600 fra associazioni nazionali e locali, cooperative sociali, gruppi e realtà di base e circa 4500 scuole attive nei percorsi di educazione alla legalità democratica in Italia e nel mondo.
Tra gli impegni concreti di Libera si segnalano: la legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l’educazione alla legalità, l’impegno contro la corruzione, il sostegno alle vittime delle mafie, i campi di studio e volontariato antimafia, le attività antiracket e antiusura.
Libera Terra, pur non essendo parte dell’associazione in sé, che non gestisce direttamente i beni confiscati, è nata dall’esperienza di Libera. Il marchio contraddistingue alcune tra le cooperative i cui prodotti vengono coltivati su terreni confiscate alla criminalità organizzata, e riutilizzati a fini sociali come previsto dalla legge 109/96. Dalle attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti delle cooperative è nato quindi il Consorzio Libera Terra Mediterraneo che include, oltre alle nove cooperative che ne fanno parte, anche altri soggetti economici, come il settore turismo responsabile Libera il gusto di viaggiare. I prodotti di Libera Terra sono distribuiti in diverse catene e punti vendita italiani e anche internazionali, oltre che nelle botteghe de I sapori e i saperi della legalità.
Nel corso degli anni Libera ha dato via a numerosi progetti ed iniziative sui beni confiscati alle mafie, tra i vari esempi ricordiamo “La mozzarella della Legalità”, a Castel Volturno dove la cooperativa “Le Terre di Don Peppino Diana” produce all’interno di spazi confiscati alla camorra. Il progetto è stato cofinanziato dalla Fondazione con il Sud. Il maggior corrispondente è sempre Don Luigi Ciotti.