Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha ricevuto al Quirinale l’editore Carmine Donzelli per la presentazione del primo volume dell’opera sulla “Storia dell’emigrazione italiana” (a cura Di Piero Bevilacqua, Andreina De Clementi, Emilio Franzina).
Al Presidente è stato presentato il primo tomo dell’opera intitolato “Partenze”, cui seguiranno “Arrivi” e un “Dizionario dell’emigrazione”.
“E’ stata una giornata memorabile e ricca di emozioni – ha detto l’editore Carmine Donzelli ai microfoni di Radio Padre Pio – l’incontro con il presidente Ciampi, è stato intenso ed informale.
Il Presidente ha molto apprezzato il libro, mi ha esortato a divulgare il testo all’estero e soprattutto farlo conoscere ai tanti italiani che vivono nel mondo”.
Carmine Donzelli ha poi ricordato come l’emigrazione italiana nel mondo ha rappresentato uno dei tratti più peculiari e caratteristici dell’intera storia italiana contemporanea. Se è vero che molti altri paesi hanno conosciuto e conoscono flussi migratori di grande portata, è difficile trovare altri esempi, come quello italiano, così intensi, così a lungo distribuiti nel tempo, così variegati per provenienza territoriale e sociale, così diversificati per luoghi d’arrivo.
“Si può dire anzi, senza rischi di retorica, che nell’età contemporanea la storia dell’emigrazione ha rappresentato il contraltare, il punto di verifica l’altra faccia dell’Italia contemporanea – ha proseguito – e ancor oggi, quando il fenomeno emigratorio si è sostanzialmente chiuso, per lasciare il posto al suo inverso, a ondate migratorie sempre più consistenti e complesse, larghissima parte del nostro interscambio materiale e simbolico con il resto del mondo passa ancora per il tramite dei nostri emigrati.”
Il primo volume analizza in particolare le motivazioni, le strategie individuali, i contesti familiari e comunitari da cui trae origine la decisione migratoria; esso definisce i quadri statistici complessivi, individuando l’apporto delle singole realtà regionali al fenomeno nel suo complesso, e qualifica le differenti “ondate” che hanno caratterizzato il fenomeno, definendone i differenti flussi. Lo studio della realtà si lega profondamente a quello della rappresentazione, evocando l’intero immaginario dell’emigrazione, dalle canzoni, alla letteratura, alle arti visive, al cinema, alla gastronomia.
“E la vocazione al viaggio, incarnata da questo nuovo “Ulisse collettivo” rappresentato dai nostri emigranti, si salda a costituire una delle stimmate più profonde dell’Italia contemporanea” ha concluso Carmine Donzelli.
(Paola Russo)
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