Improvvisamente è venuto a mancare un frate cappuccino della provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio: fr Renato Patrizio.
Fr. Maurizio Placentino, ministro provinciale, oggi alle 16.30, nel Santuario di Santa Maria delle Grazie ha presieduto i funerali. “Ancora una volta sorella morte ha fatto visita alla nostra fraternità provinciale in maniera inattesa” con queste parole fr. Maurizio ha cominciato l’omelia.
Il provinciale ha spiegato che “la situazione di salute di fr. Renato è precipitata”. Da tempo padre Renato ha dovuto affrontare “diverse problematiche legate al suo stato fisico e negli ultimi mesi lamentava diversi fastidi ed un affaticamento fisico” che lo avevano portato a chiedere subito dopo il capitolo Provinciale (maggio 2017), l’anno sabbatico. In questo tempo “mentre si stava dedicando alle sue ricerche e ai suoi studi si era sottoposto alle indagini mediche che avevano evidenziato delle situazioni che richiedevano approfondimenti e interventi”.
Infatti era programmato per la settimana prossima un ricovero al Policlinico Gemelli di Roma “ma nulla faceva pensare all’epilogo a cui si è giunti ieri mattina”. Nella giornata di mercoledì “si è rivelato necessario il ricovero nel reparto di nefrologia di Casa Sollievo della Sofferenza da dove immediatamente è stato indispensabile trasferimento in sala di rianimazione a causa del complicato quadro clinico”. Il confratello cappellano resosi conto della gravità della situazione gli ha amministrato in tempo il sacramento dell’unzione degli infermi.
Fr. Renato, al secolo Giovanni, era nato a San Giovanni Rotondo il 6 giugno 1942. Vestì l’abito cappuccino il 30 agosto 1959. Quattro anni più tardi fece la professione perpetua (7 ottobre 1963). Venne ordinato sacerdote il 28 gennaio 1968. Si laureò in lettere nel 1979 presso la “Libera Università degli Studi Gabriele D’Annunzio” di Chieti. Fr. Renato mise a frutto le sue doti di comunicatore ottenendo riscontri positivi per la sua preparazione e dedizione. Per diversi anni insegnò religione negli istituti Superiori delle scuole statali, in particolare per dieci anni allo scientifico “Alfano” di Termoli (CB). Svolse il suo ministero presbiterale nei conventi di: Sant’Elia a Pianisi (CB), Montefusco (AV), Serracapriola (FG), Termoli (CB), Vico del Gargano (FG), Larino (CB) e Foggia.
Il ministro provinciale durante l’omelia ha sottolineato che “nonostante i tanti anni trascorsi lontano da San Giovanni Rotondo egli è sempre rimasto molto legato al suo paese. E’ stato forte il suo legame, la sua ammirazione per il santo confratello Padre Pio da Pietrelcina, la cui spiritualità, impressa nei ricordi della sua fanciullezza, nella sua formazione e nel suo ministero presbiterale è stata oggetto della sua meditazione e di diverse pubblicazioni”. “Attraverso i suoi scritti, in maniera semplice, ha voluto fornire i devoti di Padre Pio di strumenti per attingere al carisma del santo di Pietrelcina ed ha voluto lasciare la sua testimonianza di affetto e di ammirazione”. “Un santo tra cielo e terra“, “Laudato si mi signore per averci dato Padre Pio“, “San Pio da Pietrelcina“, “Il santo Rosario insieme a Padre Pio“, sono solo alcuni dei testi dedicati alla spiritualità ed al messaggio del suo illustre confratello. Negli ultimi anni si era dedicato ad una raccolta di fonti sulla storia e le tradizioni di San Giovanni Rotondo. Era un suo sogno rimasto incompiuto.
Gli ultimi mesi trascorsi nel convento dell’Immacolata di Foggia “erano divisi tra le visite mediche, i suoi libri e le lunghe chiacchierate soprattutto con i frati che si ritrovavano con lui a consumare insieme la cena”. Fr Renato non ha potuto festeggiare il suo Giubileo sacerdotale nello scorso mese di gennaio, per i suoi problemi fisici. La sua ordinazione avveniva nell’anno che segnava per Padre Pio i cinquant’anni dalla sua stigmatizzazione. In quello stesso anno Padre Pio finiva il suo pellegrinaggio terreno.
Fr. Maurizio ha concluso la sua riflessione con una preghiera: “Carissimo fratello Renato sia il Signore Gesù la tua ricompensa, il tuo riposo, il tuo anno sabbatico, il tuo Giubileo. Egli che ti ha chiamato a seguirlo e a servirlo come sacerdote cappuccino, sia la tua eredità. Prega per i tuoi parenti, per la tua famiglia, le tue sorelle e tuoi nipoti. Prega per la nostra provincia, per il personale, le suore e i frati dell’infermeria che ti hanno assistito con pazienza e generosità nei tuoi bisogni. Entra nel riposo del tuo Signore fratello Renato”.