La parte del corpo umano che rivela carattere e personalità al primo sguardo sono i capelli, segno di vanità e appariscenza, ma anche sobrietà e povertà. Perciò è curioso e intrigante intitolare un libro e parlare di un personaggio biblico a partire dai suoi capelli. Il professor Domenico Scaramuzzi lo ha fatto e ha voluto presentarci la figura di Maria Maddalena, pettinandola, che fuor di metafora è darle un aspetto più consono alla descrizione dei vangeli e meno alla tradizione della Chiesa e all’arte, che l’ha raffigurata con i capelli in disordine, segno del peccato di prostituzione di cui è stata accusata. Ingiustamente, perché se ci si accosta criticamente ai vangeli, Maria Maddalena ha ben altra carta di identità. È una donna che viene da Magdala, un paese della Galilea, e segue Gesù dopo essere stata esorcizzata da Lui e lo serve con i suoi beni (Lc 8,2), fino al momento più drammatico della crocifissione, in cui non fugge come fanno gli altri discepoli, ma resta con Maria la madre di Gesù (Gv 19,25); per l’evangelista Giovanni è la prima testimone della Risurrezione di Cristo e la prima annunciatrice del Vangelo (20,11-18).
Il libro incentra la sua attenzione e la trama proprio nei giorni drammatici del Triduo Pasquale e l’autore vuole liberare ancor più la voce della Maddalena e proporre sul piano teologico una versione femminile di quei fatti avvenuti 2000 anni fa. Attraverso il genere narrativo del romanzo, con la sua “forza contaminatrice del vissuto d’esperienza”, come scrive l’autore nella nota, i protagonisti rivivono ai giorni nostri: Pietro e Maddalena fanno memoria oggi di quella forte esperienza di Gesù morto e Risorto. Anche se sono cambiate molte cose: lo stesso Pietro è ben più disposto al racconto di una donna di quanto non lo fosse 2000 anni fa. Maddalena racconta i suoi rimpianti: a lei non sta bene di essere stata identificata coi suoi capelli, i suoi riccioli insignificanti, la sua condizione in fondo di donna, e di questo non è contenta almeno guardando al passato, anche se è contenta del suo presente. È una persona che vive nel presente, realizzata. Altro motivo di rimpianto è il bilancio dell’esperienza del suo essere cristiana: pensa che delle cose non abbiano funzionato o che, probabilmente, qualche utopia che si era accesa venendo a contatto con Gesù le sia venuta meno, si sia spenta. Resta, in ogni modo, una donna molto forte capace di tenere testa a Pietro. Su questo dialogo, che in questo libro occupa uno spazio di mezza giornata loro fanno memoria e Pietro lo dice alla fine, nelle ultime battute del romanzo: il confidarsi ha valore catartico di purificazione perché quando gli uomini si parlano riescono ad alleggerire la memoria, anche se i fatti sono ormai successi e non possono aggirare il destino. Maria grida, per prima, la vittoria ultima della vita sulla morte, ma ha ancora molto da raccontare.
Titolo del libro: “I capelli di Maddalena”
Autore: Domenico Scaramuzzi
Casa Editrice: Sao ke kelle terre