Ogni sera i frati cappuccini di San Giovanni Rotondo, durante il mese di maggio, pregano per i giovani, sotto l’intercessione di Padre Pio e di Giovanni Paolo II con delle speciali intenzioni di preghiera.
Questa sera hanno pregato per i migranti.
La prima, grande, ondata migratoria nel Mediterraneo si verificò durante il pontificato di Giovanni Paolo II. L’abbattimento del muro di Berlino mise in crisi tutti i regimi comunisti dell’Est, compreso quello albanese di Ramiz Alia. In questa fase, il 7 marzo del 1991, nel giro di poche ore, varie imbarcazioni partirono dalle coste del Paese balcanico e raggiunsero Brindisi, dove sbarcarono circa 27 mila persone. Ma il simbolo di questa emergenza umanitaria divenne la nave Vlora, che solcò l’Adriatico con 20 mila profughi a bordo e che, l’8 agosto,approdò al porto di Bari.
Il dramma umanitario toccò il cuore di Papa Wojtyla che, nell’Angelus dell’11 agosto, l’ultimo prima di recarsi al Santuario di Czestochowa per partecipare VI Giornata Mondiale della Gioventù, lanciò il suo appello alla solidarietà: «Vi invito ora ad avere un pensiero particolare per i nostri fratelli e sorelle albanesi. Nessuno può essere indifferente di fronte alle drammatiche immagini degli uomini, delle donne e delle intere famiglie, che giungono sulle sponde dell’Italia meridionale. Preghiamo Dio, per intercessione della Santissima Vergine, affinché a tante persone in necessità non manchi l’urgente assistenza umana e cristiana. Che la comunità internazionale sappia dimostrarsi concretamente solidale con l’Albania nell’aiutarla a progredire sulla strada intrapresa e ad assicurare a tutti i suoi figli migliori condizioni di vita in patria!».
Sul tema, Giovanni Paolo II ha lasciato una traccia indelebile anche nel suo magistero, poco meno di due anni prima della morte. Nell’esortazione apostolica Ecclesia in Europa, del 28 giugno 2003, ha offerto alla Chiesa un’indicazione chiara e inequivocabile: «Ciascuno si deve adoperare per la crescita di una matura cultura dell’accoglienza, che tenendo conto della pari dignità di ogni persona e della doverosa solidarietà verso i più deboli, richiede che ad ogni migrante siano riconosciuti i diritti fondamentali».