‘Roma città della pace – Scritture migranti’: una maniera tutta particolare di promuovere la conoscenza e lo scambio tra diverse culture, nata dalla collaborazione tra il Comune di Roma e l’Università La Sapienza.
A partire da stasera, cinque incontri in Campidoglio con sette scrittori del mondo che hanno scelto di esprimersi in italiano: Amara Lakhous(Algeria), Marcia Theophilo(nella foto) e Christiana de Caldas Brito(Brasile), Ron Kubati(Albania), Ubax Cristina Ali Farah e Igiaba Shego (Somalia), Ingy Mubiayi(Congo-Egitto).
Un esempio di poetica del futuro, già affermata in altri paesi europei, per l’occasione guidata da Armando Gnisci, docente di Letterature comparate, e Sandro Portelli, americanista. Dopo l’apertura odierna, i prossimi appuntamenti sono previsti per lunedì 15 e giovedì 18 novembre.
“E’ un inizio molto importante di integrazione –ha dichiarato a Radio Padre Pio Franca Eckert Coen, delegata alle Politiche della Multietnicità dal sindaco Walter Veltroni- uno straniero che impara a pensare e scrivere nella nostra lingua non solo la lista della spesa…c’è molto bisogno di favorire l’evoluzione(che oggi offriamo perlopiù alle seconde e terze generazioni) e la percezione di appartenere ad una stessa società, sulla base del principio che diversità é ricchezza.
Questi autori ci apriranno nuove prospettive su cosa significhi essere stranieri, mostrando allo stesso tempo quanto anche la nostra lingua si arricchisca e si valorizzi proprio grazie all’apporto degli scrittori immigrati”.