Siamo giunti alla vigilia della Quinta Festa Liturgica di San Pio da Pietrelcina per celebrare il 38° Anniversario del Beato Transito. Il 22 settembre 1968, all’età di 81 anni, al termine della celebrazione della Santa Messa per la ricorrenza del cinquantenario del doloroso dono delle stimmate, Padre Pio venne colto da malore e durante la notte, alle ore 2.30 del 23 settembre, cessò di vivere con la corona del Rosario tra le mani e ripetendo “Gesù e Maria”. Con il dott. Giuseppe Gusso,Direttore Sanitario di Casa Sollievo della Sofferenza dal 1956 al 1994,ospite ai microfoni di Tele Radio Padre Pio,abbiamo potuto ripercorrere gli ultimi momenti,essendo egli presente al transito del frate stimmatizzato.
Ci troviamo nel giardino del Convento dei frati cappuccini. Quante volte ha avuto la possibilità di frequentare questi luoghi in compagnia di Padre Pio? “Direi che ero un ospite abituale delle serate di Padre Pio. Quel po’ di tempo che Padre Pio dedicava, dopo la funzione serale, a un gruppetto di suoi figli spirituali era trascorso qui all’interno del giardino in una conversazione comune…in una conversazione che egli stesso animava. Questo riguarda un periodo di tempo che parte dall’inaugurazione dell’Ospedale, 5 maggio 1956, fino al giorno della sua morte.”
Vogliamo ripercorrere i momenti salienti di quel 22 settembre del 1968. come iniziò la sua giornata? “Per la verità la giornata trascorse normalmente…tranne per la preoccupazione che noi medici avevamo per le condizioni di salute di Padre Pio che già da diversi giorni non stava bene. Le sue condizioni da qualche tempo erano deperite e soffriva in particolare modo di una sua vecchia malattia che riguardava proprio i bronchi, crisi di asma a cui andava soggetto. Quindi la giornata si presentava come una giornata ordinaria…quanto è successo dopo è stato per noi una cosa inaspettata e anche estremamente grave.”
Quando Padre Pio iniziò ad avvertire i primi sintomi di sofferenza, la sera del 22 settembre del 1968 lei si trovava a casa e cosa successe? “Fui chiamato nel cuore della notte e quindi mi trovavo a casa in quel momento. Erano le ore 22.05 del giorno 23 settembre. Fui chiamato a telefono da una voce amica che riconobbi subito. Si trattava del dott. Sala, medico personale del Padre, che mi disse: Gusso vieni subito perché il Padre sta male, molto male. La cosa mi preoccupò molto. Non solo perché avevamo già constatato che le condizioni del Padre in quei ultimi giorni non erano buone ma perché mi impressionò il tono della voce del dott. Sala che mi disse più volte vieni subito.. In genere quando mi chiamava si limitava a dirmi: Il Padre sta male… Questa volta mi disse: Il Padre sta male, molto male… Subito mi precipitai al convento e salii immediatamente nella celletta del Padre. Voi capite che queste cose non si dicono senza emozioni. Ogni volta che ripenso a quegli ultimi minuti trascorsi con il Padre sono preso da una grande emozione… Entrato nella cella vidi il Padre seduto sulla sua poltrona, la stessa che egli usava regolarmente quando voleva riposarsi. Fui colpito immediatamente dal pallore del viso e dal respiro superficiale.”
In quel momento capi subito che la situazione stava precipitando e che le condizioni del Padre stavano peggiorando? “Sì, mi resi immediatamente conto che le condizioni del Padre erano gravi. Mi fermai, per qualche istante, a parlare con il dott. Sala per ricevere ulteriori notizie… ma le condizioni del Padre già si manifestavano gravi… Il pallore del viso, la superficialità del respiro, il fatto che il Padre non apriva gli occhi…era come se fosse abbandonato sopra la sua seggiola… Una cosa mi colpì…Nella mano destra aveva la corona del Rosario che portava sempre e continuava a ripetere: Gesù e Maria. Resomi conto della situazione, corsi di nuovo in clinica per prendere un dispositivo per la respirazione assistita , tendo conto appunto della difficoltà del respiro del Padre. Il tempo di prendere questo dispositivo… e ritornai in convento. Salii di corsa nella cella di Padre Pio e cercammo di ossigenare meglio il respiro del Padre. Il tutto durò pochi minuti… perché si vedeva che il respiro andava sempre più difficile, diventava sempre più raro, il polso si faceva più piccolo e anche le labbra iniziavano ad avere un colorito cianotico. Il nostro intervento sembrava non dare risultati… In effetti,sempre seduto sulla poltrona, il Padre lentamente, ma progressivamente continuava ad avere un respiro più rallentato. Nel giro di pochi minuti venne meno…Si chiuse la sua giornata con la corona del Santo Rosario tra le mani e con il ripetere sempre più lentamente: Gesù e Maria. Con noi medici era presente il Padre Guardiano, alcuni suoi confratelli, padre Pellegrino che da tempo si prendeva cura di Padre Pio e anche alcuni suoi figli spirituali. Tutti si ritrovarono in ginocchio in profonda preghiera… Poi, noi medici, abbiamo sollevato il Padre e lo depositammo sul letto che era lì accanto. Questa è la mia testimonianza di quel triste 23 settembre…momenti di angoscia, tristezza e dolore che si svolsero con molta rapidità…”
La notizia della morte di Padre Pio ben presto arrivò in tutto il Paese e arrivarono tantissime persone, fedeli, curiosi…Cosa ricorda del giorno del funerale di Padre Pio? “Del giorno del funerale di Padre Pio ricordo questa grande affluenza di persone… mentre chi poteva, stava vicino alla bara esposta alla visione del pubblico in totale preghiera e raccoglimento. Rivivere ogni anno la celebrazione del Beato Transito del Padre rappresenta per me una giornata di grande dispiacere… Il tutto mi riporta continuamente al Padre e mi fa ripensare ai suoi insegnamenti indirizzati ai figli spirituali e alla sua Opera. E’ un flusso di ricordi nella memoria e nel cuore…”