“La sospensione del debito non basta: meglio la totale cancellazione. Chiediamo al nostro Governo di farsi portavoce di questa misura sempre più indispensabile”.
Alla vigilia della riunione del Club di Parigi che discuterà la moratoria, approvata dal G7, sul debito estero dei paesi colpiti dallo tsunami, l’Associazione Ong Italiane dichiara di ritenere insufficiente il congelamento del debito e torna a chiederne con forza il totale annullamento.
“Accogliamo con favore il provvedimento approvato in occasione del vertice di Giacarta -ha dichiarato a Radio Padre Pio Sergio Marelli, presidente delle Ong– ma riteniamo che la sospensione del debito estero rappresenti solo un temporaneo sollievo per i paesi dell’Asia così duramente colpiti dal maremoto“.
Per favorire il processo di ricostruzione delle aree colpite, l’Associazione chiede inoltre al Governo italiano di sostenere, presso i creditori commerciali, l’opportunità di convertire in progetti di sviluppo fino al 30 per cento del debito internazionale, come previsto dal Club di Parigi, ed auspica la predisposizione di un rigoroso meccanismo di controllo sui Governi locali che garantisca l’immediata e trasparente riconversione dei fondi condonati per progetti ed interventi di ricostruzione di queste aree.