
Si è tenuta a Cracovia questa mattina, lunedì’ 4 dicembre 2017, nell’appartamento della dottoressa Wanda Poltawska che si affaccia sulla grande piazza del mercato, una semplice e toccante cerimonia: la consegna della chiave della Città di Pietrelcina a colei che la Provvidenza ha voluto anello di congiunzione tra i due piu’ grandi santi del ventesimo secolo Giovanni Paolo II e Padre Pio da Pietrelcina. Un omaggio doveroso ad una grande donna quasi centenaria, una straordinaria testimone dalla mente più brillante che mai. (fr. Nicola Monopoli)
La cittadinanza onoraria era stata decisa dal consiglio comunale pietrelcinese con la delibera n. 6 del 20/05/2013. Per problematiche lagate alla stato di salute di Wanda non era stato possibile consegnare materialmente le chiavi della città. La delegazione guidata da fr. Maurizio Placentino, ministro della religiosa provincia di Sant’Angelo e Padre Pio è giunta in mattinata a casa dei coniugi Poltawska.
Fr. Nazario Vasciarelli, guardiano di Isernia, per molti anni guardiano di Pietrelcina, anch’egli cittadino onorario, delegato dal Sindaco, Domenico Masone, ha consegnato la chiave della città che ha dato i natali a San Pio.

Il sindaco di Pietrelcina impossibilitato a raggiungere Cracovia si è reso presente con una telefonata. WDurante la conversazione Wanda ha rivelato che il prossimo 31 dicembre festeggia un anniversario importante della sua vita: sessanta anni di matrimonio con Andrzej.

La delegazione era composta da alcuni frati cappuccini di Cracovia, dal fr. Maurizio Placentino, da fr. Nazario Vasciarelli, dal responsabile della pastorale giovanile e vocazionale di San Giovanni Rotondo fr. Nicola Monopoli e dal direttore di Padre Pio TV, Stefano Campanella.
alcune immagini della cerimonia: https://it-it.facebook.com/padrepiotv/
Domenica 10 dicembre 2017, all’interno del programma di Padre Pio TV, A SUA SOMIGLIANZA, a partire dalle 9, vi racconteremo di questa giornata.
Nata a Lublino, in Polonia, il 2 novembre 1921, sin da ragazza frequenta i circoli della gioventù cattolica. Quando i nazisti occupano la Polonia entra a far parte della resistenza. Catturata, viene trasferita nel lager di Ravensbrèck, noto per gli esperimenti a cui venivano sottoposte le prigioniere. Wanda è ormai un numero, il 7709. Anche lei subisce l’umiliazione di essere trasformata in cavia. Finita la prigionia, si laurea in medicina e psicologia, però è insoddisfatta. Cerca risposte e le trova in un giovane sacerdote di nome Karol Wojtyla. Un sodalizio affettivo e spirituale che durerà oltre mezzo secolo. Sposata ad Andrzej, scopre di essere malata di cancro. Wojtyla scrive a Padre Pio chiedendogli di pregare per la guarigione della sua amica. Il cancro scompare. Diventato Papa, l’amicizia con Wanda non si interrompe. Anzi negli ultimi mesi di vita è accanto al grande Papa morente. È Wanda che fa a Giovanni Paolo II, al posto di suor Tobiana, l’ultima iniezione di antibiotico, lei che legge per lui libri di preghiere e autori classici.