Dopo la prolusione, ieri, in apertura del Convegno ecclesiale, il cardinale Dionigi Tettamanzi specifica ulteriormente il senso autentico del suo appello a tutti i cristiani.
“Comunione-collaborazione-corresponsabilità: questa è la triade.
Non si possono staccare, stanno insieme. Il ruolo dei laici va sempre più accelerato; l’importante però è la sostanza: quindi, che ciò avvenga.
Sulle forme ci si può e ci si deve confrontare: del resto il mio era solo il contributo iniziale, poi il Convegno procede nelle sue autonome modalità.
Le questioni antropologiche chiedono di essere affrontate, decise e risolte non da alcuni, ma da tutti: la mia preoccupazione è che si capisca che manca ancora tanto cammino educativo e operativo. Infine –ha concluso l’arcivescovo di Milano- a proposito della stima per i laici, più volte da me espressa e ribadita, ricordo che, in termini evangelici, diritto significa dono, e quindi, di nuovo, responsabilità. A ciascuno è chiesto di mettere in pratica la saggezza evangelica e il buonsenso umano. Applicati alla politica, questi criteri significano che il pluralismo chiede di essere vivificato dall’unità dei valori”.