Da decenni, la Comunità di Sant’Egidio si distingue per il suo impegno nei territori colpiti dalla guerra. Nel caso del Libano, la missione non si è limitata alla consegna di aiuti materiali, ma ha portato un messaggio di vicinanza e speranza.
Nel cuore di Beirut, nel quartiere popolare di Burj Hammoud, la Comunità di Sant’Egidio si è fatta portavoce di solidarietà e pace in una terra devastata dal conflitto. La recente missione umanitaria, conclusa pochi giorni fa, ha portato aiuti essenziali a oltre mille famiglie sfollate, offrendo un sostegno tangibile a chi è stato costretto ad abbandonare la propria casa e a vivere in condizioni di estrema precarietà.
I pacchi umanitari, raccolti in Italia e in Europa, includevano generi alimentari, vestiti, prodotti per l’igiene e, in occasione del Natale, piccoli doni per le famiglie. La distribuzione è avvenuta grazie alla collaborazione con realtà locali, come le suore dei “Saints Coeurs” e la parrocchia di Jdeide, ma anche con i francescani di Terra Santa, che hanno reso possibile l’invio di aiuti a Tiro e al villaggio di Der Mimas, situato vicino alla linea di confine meridionale.
Una crisi umanitaria senza precedenti
Il lungo conflitto in Medio Oriente ha avuto ripercussioni drammatiche sul Libano. Con circa 4.000 vittime e decine di villaggi distrutti, soprattutto nel sud del Paese, oltre un milione di persone sono state costrette a fuggire. Le città di Tiro, Saida e Beirut si sono trasformate in rifugi improvvisati per migliaia di sfollati, accampati in scuole, centri commerciali e persino sulle spiagge.
Nonostante il cessate il fuoco del 27 novembre abbia consentito a una parte della popolazione di tornare nei villaggi di origine, la situazione resta critica. Mancano acqua, elettricità, servizi sanitari e le coltivazioni agricole sono state gravemente danneggiate.
Pace e ricostruzione: un obiettivo comune
L’azione di Sant’Egidio in Libano non si limita a rispondere alle necessità immediate. La Comunità si impegna a promuovere il dialogo e la riconciliazione come strumenti per trasformare il fragile cessate il fuoco in una pace duratura. Questo approccio riflette l’esperienza acquisita negli anni in altri contesti di conflitto, come il Mozambico, dove la mediazione di Sant’Egidio è stata determinante nel processo di pace.
Il lavoro della Comunità in Libano, infatti, si inserisce in un quadro più ampio di iniziative per la risoluzione pacifica dei conflitti, dalla Siria all’Ucraina, passando per il Sud Sudan. In ogni scenario, Sant’Egidio unisce interventi umanitari a un impegno diplomatico che mira a costruire ponti tra le parti in conflitto.
Un Natale di solidarietà
Nel periodo natalizio, la missione della Comunità assume un valore simbolico ancora più forte. Gli aiuti consegnati in Libano non sono solo un sostegno materiale, ma un segno di speranza per una popolazione che attende un futuro migliore.
La gente di Beirut, di Tiro e dei villaggi devastati guarda al domani con la speranza che il silenzio delle armi si trasformi in dialogo e cooperazione. Grazie al lavoro instancabile di Sant’Egidio, il Libano può sperare non solo in un aiuto concreto per superare l’emergenza, ma anche in un rinnovato impegno internazionale per la pace. Sant’Egidio ci ricorda che la solidarietà è il primo passo per costruire la pace, un valore universale che, soprattutto in tempi di conflitto, non può essere dimenticato.