Roma, 20 dicembre – Quando il Natale si avvicina, il calore della solidarietà trova nella Comunità di Sant’Egidio il suo più autentico esempio. Anche quest’anno, la tradizione del Pranzo di Natale con i poveri, iniziata nel 1982 nella basilica di Santa Maria in Trastevere, si rinnova, portando conforto a chi vive ai margini della società. Una tavola imbandita che non conosce confini accoglierà 80mila persone in Italia e 250mila in tutto il mondo, lanciando un messaggio di pace e speranza proprio all’inizio del Giubileo dedicato alla speranza.
Una Tavola che Unisce
Il Natale di Sant’Egidio non è un semplice gesto di carità, ma un momento in cui si abbattono le distanze tra chi serve e chi è servito. Senza dimora, anziani soli, famiglie in difficoltà, rifugiati arrivati grazie ai corridoi umanitari: tutti sono accolti come amici, con un menù tradizionale fatto di lasagne, polpettone, lenticchie e dolci natalizi. A ognuno viene consegnato un dono personalizzato, come in una vera famiglia, per sottolineare l’unicità di ogni persona.
Il primo pranzo nella basilica trasteverina, nato come un piccolo gesto di accoglienza, è oggi una festa globale. Nella sola Roma, l’iniziativa si è estesa a numerosi quartieri, raggiungendo anche carceri come Regina Coeli e Rebibbia. Dal 26 dicembre, detenuti e volontari si siederanno insieme per condividere un momento di umanità.
In Italia, la rete di Sant’Egidio opera con iniziative simili in centinaia di città, mentre nel mondo la festa di Natale si celebra in oltre 70 Paesi. Grazie alla campagna “A Natale, aggiungi un posto a tavola” e al numero solidale 45586, chiunque può contribuire a rendere possibile questo miracolo di fraternità.
Oltre il Natale: Un Impegno Che Dura Tutto l’Anno
Se il pranzo di Natale è l’evento simbolico, il lavoro di Sant’Egidio non si ferma al 25 dicembre. Durante l’anno, la Comunità sostiene i poveri con distribuzioni di cibo, sostegno medico e programmi di inclusione sociale. I corridoi umanitari, attivi da anni, hanno offerto a migliaia di rifugiati un’alternativa sicura alle rotte migratorie pericolose, favorendo l’integrazione e la costruzione di nuove vite.
Il Natale diventa così il culmine di un impegno quotidiano, una celebrazione che illumina l’importanza di non lasciare nessuno indietro. In un mondo segnato da conflitti e crisi, Sant’Egidio ricorda che la solidarietà non è solo un gesto altruistico, ma una risposta concreta a divisioni e ingiustizie. Sedersi a tavola con i poveri non è solo offrire un pasto, ma costruire un’idea di comunità dove tutti, indipendentemente dalla propria condizione, sono accolti con dignità.
Un Invito per Tutti
Chiunque può essere parte di questa grande festa. Fino al 29 dicembre, il numero solidale 45586 rimarrà attivo per raccogliere fondi e garantire che ogni tavola sia piena, ogni cuore riscaldato e ogni sorriso restituito. Perché a Natale, come ricorda Sant’Egidio, c’è sempre spazio per un nuovo amico, un nuovo parente, una nuova storia da accogliere. Una tavola imbandita può cambiare il mondo, un volto sorridente alla volta.