Fratel Michael Davide Semeraro, monaco benedettino di Rhêmes-Notre-Dame in Valle d’Aosta, ha affidato ad un ebook, edito dalla San Paolo, le sue riflessioni in questo tempo di pandemia.
Fratel Michael Davide, come sono nate queste riflessioni?
«In modo molto semplice direi a margine di quella che è l’occupazione quotidiana di un monaco: la Lectio Divina. È chiaro che la meditazione quotidiana della parola di Dio si sposa da sempre con quelli che sono i turbamenti, le emozioni, le gioie interiori della vita di un monaco. Quindi è abbastanza facile insieme la meditazione della parola di Dio e la meditazione di quelli che sono i segni dei tempi, di ciò che la vita ci chiede di interpretare, come si fa con la Parola di Dio. E certamente la pandemia è stato un segno dei tempi molto forte che esige di essere il letto con sapienza, con fede e con speranza».
Lei che lettura ha dato a questo segno dei tempi?
«Abbiamo dimenticato il fatto che siamo tutti creature fragili e vulnerabili. Eravamo convinti che non potesse capitare a noi una cosa del genere. Ma questa pandemia veramente vissuta per la prima volta in modo universale planetario ci ricorda che siamo tutti umani. Essere umani significa ricordarsi della nostra fragilità e della grande sfida che sta nelle nostre mani: diventare degni della nostra umanità sapendo dare il meglio di noi stessi. Certamente questo tempo è anche una prova per vedere quanto siamo all’altezza della nostra vocazione di umanità, in condivisione con tutta l’umanità».