Nel giorno in cui la Chiesa ricorda Antonio di Padova, il Papa ha cominciato un nuovo ciclo di catechesi, dedicate ai Comandamenti.
Francesco ha parlato partendo da un brano del Vangelo di Marco che racconta dell’inquietudine di un giovane che si rivolge a Gesù chiedendogli la vita eterna. “Bisogna chiedere al Padre celeste per i giovani di oggi il dono della sana inquietudine, la capacità di non accontentarsi di una vita senza bellezza, senza colore. Se i giovani non saranno affamati di vita autentica, dove andrà l’umanità?”, ha detto Francesco. “Ma a casa, nelle vostre case – ha proseguito -, quando si vede un giovane seduto tutti i giorni, cosa pensano il papà e la mamma: ‘questo è malato’, e lo portano da un medico”. “Dove andrà l’umanità con giovani quieti, non inquieti? Dove andrà?”, ha quindi domandato.
“La voglia di vivere. Alcuni – ha affermato Francesco – pensano che sia meglio spegnere questo impulso, perché pericoloso. Vorrei dire, specialmente ai giovani: il nostro peggior nemico non sono i problemi concreti, per quanto seri e drammatici: il pericolo più grande è un cattivo spirito di adattamento che non è mitezza o umiltà, ma mediocrità, pusillanimità”. “Un giovane mediocre è un giovane con futuro o no? No, rimane lì, non cresce, non avrà successo – ha commentato -. La mediocrità, la pusillanimità, quelli che hanno paura di tutto. No, questi giovani non andranno avanti. Mitezza, forza, e niente pusillanimità, niente mediocrità”.
Il Papa benedice i mondiali di calcio in Russia: occasione di pace e dialogo
“Domani si apriranno i campionati mondiali di calcio in Russia. Desidero inviare il mio cordiale saluto ai giocatori e agli organizzatori, come pure a quanti seguiranno tramite i mezzi di comunicazione sociale questo evento che supera ogni frontiera. “Possa questa importante manifestazione sportiva” – ha auspicato – “diventare occasione di incontro, di dialogo e di fraternità tra culture e religioni diverse, favorendo la solidarietà e la pace tra le nazioni”.