Nella festa della Santa Famiglia, ieri, Papa Francesco ha ricevuto, nell’Aula Paolo VI, l’Associazione nazionale Famiglie numerose. Nel suo discorso, il Santo Padre è partito dall’immagine di Maria e Giuseppe che portano il Bambino Gesù al tempio, e lì trovano due anziani, Simeone e Anna, che profetizzano sul Bambino, per suggerire «l’immagine di una famiglia “larga” dove le diverse generazioni si incontrano e si aiutano». «Siete venuti con i frutti più belli del vostro amore – ha detto il Santo Padre rivolgendosi ai genitori – maternità e paternità sono dono di Dio, ma accogliere il dono, stupirsi della sua bellezza e farlo splendere nella società, questo è il vostro compito».
Francesco ha quindi sottolineato il ruolo e l’importanza che le famiglie numerose hanno nella società in quanto rappresentano una vera e propria «scuola di solidarietà e di condivisione», attraverso i valori che si apprendono della solidarietà, della comunione, della fiducia, del sostegno. «In un mondo segnato spesso dall’egoismo – ha detto il Santo Padre – la famiglia numerosa è una scuola di solidarietà e di condivisione; e questi atteggiamenti vanno poi a beneficio di tutta la società». Il Papa ha poi auspicato «una maggiore attenzione della politica e degli amministratori pubblici, ad ogni livello, al fine di dare il sostegno previsto a queste famiglie. Ogni famiglia è cellula della società, ma la famiglia numerosa è una cellula più ricca, più vitale, e lo Stato ha tutto l’interesse a investire su di essa!».
Francesco ha, inoltre, sottolineato l’importanza del ruolo dei nonni che «custodiscono in sé i valori di un popolo, di una famiglia, e aiutano i genitori a trasmetterli ai figli». Un pensiero e una preghiera particolare sono state rivolte «alle famiglie provate dalla crisi economica, quelle dove il papà o la mamma hanno perso il lavoro, dove i giovani non riescono a trovarlo; le famiglie provate negli affetti più cari e quelle tentate di arrendersi alla solitudine e alla divisione». Il Santo Padre ha concluso, come sempre, l’incontro chiedendo di pregare per lui, definendosi «un po’ il nonno di tutti voi».