Nella società moderna, la solitudine è una delle sfide più dolorose che gli anziani si trovano ad affrontare. Sempre più persone in età avanzata vivono da sole, alle prese con difficoltà che spaziano dalla salute alla precarietà economica. In una realtà in cui le reti familiari si sono spesso disgregate e le relazioni sociali sono meno solide, il rischio di isolamento per chi ha superato i 70 o 80 anni diventa allarmante. La Comunità di Sant’Egidio, da decenni attiva nel supporto ai più fragili, ha deciso di intervenire con un progetto innovativo e di grande umanità: “Aiutami a restare a casa… Adozione a distanza”, iniziativa volta a garantire assistenza gratuita agli anziani di Novara, affinché possano continuare a vivere tra le mura di casa, nei luoghi dei loro ricordi.
La solitudine degli anziani: un dramma invisibile
Il fenomeno dell’isolamento tra gli anziani è in forte crescita in tutta Italia e, più in generale, nei Paesi occidentali. I dati dimostrano come vivere da soli in età avanzata aumenti il rischio di depressione, peggiori il quadro sanitario e riduca l’aspettativa di vita. L’isolamento, in molti casi, porta a un vero e proprio declino psicofisico, soprattutto quando la persona non ha accesso a un adeguato sistema di supporto. La crisi sanitaria dovuta alla pandemia ha aggravato ulteriormente la situazione: molte delle poche reti di sostegno sono state sospese e, per molte persone anziane, le giornate sono diventate interminabili, senza interazione sociale né stimoli.
La risposta della Comunità di Sant’Egidio
In questo contesto, la Comunità di Sant’Egidio si è distinta con progetti mirati a combattere la solitudine e a migliorare le condizioni di vita degli anziani soli. Fondata a Roma negli anni ’60, Sant’Egidio è una rete di solidarietà ormai diffusa a livello internazionale, che ha fatto dell’assistenza ai più vulnerabili uno dei suoi principi cardine. Negli ultimi anni, l’organizzazione ha intensificato le sue iniziative rivolte agli anziani, con progetti come “Viva gli anziani!” in diverse città italiane. L’obiettivo è sempre lo stesso: garantire che gli anziani possano vivere dignitosamente, senza essere costretti a lasciare il proprio ambiente familiare per finire in istituti o case di riposo.
Il progetto “Aiutami a restare a casa” a Novara
Con l’iniziativa “Aiutami a restare a casa… Adozione a distanza”, la Comunità di Sant’Egidio porta avanti la sua missione, adattandola alle esigenze locali di Novara, grazie al supporto della Fondazione della Comunità del Novarese onlus. Questo progetto si distingue per un modello d’intervento che combina l’assistenza di personale qualificato e l’appoggio di volontari. “La nostra assistenza”, afferma Daniela Sironi, presidente della Comunità di Sant’Egidio di Novara, “sarà completamente gratuita per gli anziani, rispettando il loro desiderio di rimanere nella propria casa”. Il progetto, che prenderà il via nel gennaio prossimo nel quartiere S. Agabio, mira a intervenire prima che la situazione diventi critica, fornendo un supporto che non è solo materiale, ma anche emotivo e sociale.
Un aiuto concreto contro la solitudine
Il modello di intervento della Comunità di Sant’Egidio è un esempio di sostegno preventivo, che cerca di intervenire prima che l’anziano entri in una spirale di abbandono e depressione. Oltre a fornire assistenza diretta, l’iniziativa punta a creare una rete di solidarietà, coinvolgendo i volontari nella vita quotidiana degli anziani, con attività che vanno dal fare la spesa all’aiutare nelle piccole necessità quotidiane. Il progetto vuole, infatti, evitare che queste persone si sentano un “caso sociale”, bensì parte di una comunità che si prende cura di loro.
Una comunità per sconfiggere la solitudine
L’impegno di Sant’Egidio non si limita a un semplice intervento assistenziale: è una risposta al problema dell’indifferenza, al silenzio che troppo spesso circonda la sofferenza degli anziani soli. “Aiutami a restare a casa” è una dimostrazione di come la comunità possa avere un ruolo attivo e decisivo nella vita degli anziani, sostenendoli non solo dal punto di vista pratico, ma anche offrendo un sostegno umano.
Con questa iniziativa, Sant’Egidio si pone ancora una volta come un pilastro di solidarietà in una società che tende a marginalizzare le persone più vulnerabili. E mentre l’associazione guarda al futuro, l’augurio è che questo progetto possa non solo aiutare i singoli, ma ispirare un cambiamento di mentalità: la costruzione di una società più attenta e rispettosa delle esigenze di chi, dopo una vita di lavoro e sacrifici, merita di vivere con dignità, circondato da affetto e rispetto.