Un invito a mettersi alla «scuola di Padre Pio che, per il Natale, auspicava esclusivamente benefici spirituali e donava, per questi, la sua preghiera di intercessione», viene dalle parole di fr. Francesco Daniele Colacelli, ministro della religiosa provincia di Sant’Angelo e Padre Pio, nel messaggio di Natale indirizzato ai confratelli della provincia, alle sorelle Clarisse, ai fratelli dell’Ofs, della Gi.Fra e degli Araldini.
«Auguro a me e a voi – ha scritto il Ministro – di amare il Signore “quanto ne è capace una creatura di amarlo qui in terra” e di ottenere, con le nostre preghiere, che possa scendere una “celeste rugiada” sui cuori di tutte le “afflitte anime”».
«Natale è la festa del dono – ha sottolineato fr. Francesco – Dio porge all’uomo la sua divinità facendosi uomo. Maria offre se stessa per la realizzazione del progetto divino, per la salvezza del genere umano».
«Invochiamo, lo “spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di timore del Signore”, – ha aggiunto il Ministro – invochiamolo su di noi, sui nostri fratelli e su coloro che amiamo, su chi soffre nel corpo e su chi è dilaniato nell’anima. E soprattutto su chi non ci vuole bene, su chi non vuole bene a se stesso e su chi non vuole bene a Dio. Eleviamo la nostra richiesta nel silenzio della preghiera personale e nell’assemblea del Divino Sacrificio della Notte Santa».
«Sarà questo – ha concluso fr. Francesco – il regalo più bello, più prezioso, più necessario che potremo fare. Sarà l’augurio più significativo. Perché la fede trasforma la speranza in certezza e dalla richiesta è generata la risposta».