Condizioni meteo sfavorevoli su tutta l’area irpina hanno provvidenzialmente risparmiato Morra De Santis proprio alle 16,30 di oggi, all’arrivo dell’urna con l’insigne reliquia del corpo della beata Maria Crocifissa del Divino Amore, figlia spirituale di Padre Pio e fondatrice dell’Istituto delle Suore Apostole del Sacro Cuore, accolta da una leggera pioggia, quasi come da una benedizione del Cielo.
Dopo una breve sosta dinanzi al palazzo municipale e un primo atto di venerazione da parte dell’arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi – Conza – Nusco – Bisaccia, mons. Pasquale Cascio, un corteo l’ha accompagnata nella chiesa parrocchiale dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
«Maria Gargani – ha evidenziato la superiora generale delle Suore Apostole del Sacro Cuore, madre Hortense Yameogo, nel suo saluto – ritorna nella chiesa dove ha ricevuto i sacramenti e ha fatto il primo incontro con il suo Sposo nel santissimo sacramento dell’Eucaristia. È anche in questa chiesa che è iniziato il suo discernimento vocazionale e ha promesso a Gesù di fare ad ogni costo la sua volontà. […] Proprio qui, a Morra, fu tormentata da una incertezza se scegliere lo stato del mondo, oppure quello della verginità per il Regno e, presa da una forza interiore, nella chiesa madre, si prostrò dinanzi all’altare di Gesù Sacramentato e disse: “Gesù, io non voglio scegliere la mia via, voglio fare ad ogni costo la tua volontà, perciò mi abbandono nelle tue mani, nel tuo Cuore, e disponi di me come ti piace”. Così rimase sollevata e tranquilla. Tutto, dunque, è cominciato in questa chiesa».
Prima madre Hortense è intervenuto il sindaco, Vincenzo Di Sabato, che dopo i saluti istituzionali si è rivolto alla Beata, dicendole: «Soprattutto il mio benvenuto va a voi, madre Gargani, che siete tornata in questa terra da cui avete spiccato il volo per la vostra missione di santità». Quindi ha affidato a lei la sua comunità con un auspicio: «Possano i nostri cuori e le nostre menti avere la forza, il coraggio e la speranza così che anche noi possiamo costruire un futuro migliore, fondato sulla solidarietà e sulla carità».
Prendendo brevemente la parola, il parroco, don Rino Morra, ha rivelato che l’idea di riportare Maria Gargani nel suo paese natale è scaturita con la beatificazione, ma l’attuazione è stata ritardata dalla pandemia, trovandosi poi a coincidere con il 50° anniversario della nascita al Cielo dell’illustre concittadina.
Nell’omelia, l’arcivescovo Cascio ha esordito dicendo: «Una parte preponderante della missione della Madre è stata insegnare come si possa conoscere, amare e servire Dio in questa vita e goderlo in paradiso».
La presenza del corpo della Fondatrice delle Suore Apostole del Sacro Cuore a Morra De Sanctis ha indotto mons. Cascio a inviare a «pregare perché altre giovani ragazze possano scoprire la bellezza della vita consacrata», evidenziando che «talvolta preghiamo per le vocazioni sacerdotali, ma forse non preghiamo mai o preghiamo troppo poco per le vocazioni religiose femminili».
«La missione della Beata – ha concluso l’Arcivescovo – è essere maestra. Ha imparato e insegnato perché altri imparassero. È partita da Morra con Dio nel suo cuore ed è tornata a Morra ora che è tutta di Dio».
L’insigne reliquia del corpo della beata Maria Crocifissa del Divino amore resterà nel suo paese d’origine fino al 4 giugno. Poi sarà riportata a Napoli, nella cappella della casa madre dell’Istituto da lei fondato, sua ordinaria collocazione.