“La politica può e deve intervenire sulla base di un richiamo ai suoi doveri specifici che sono quelli di proteggere l’uomo nella sua natura, così come la scienza l’ha accertata”. Questa la replica dell’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno, a coloro che hanno accusato il Papa di ingerenza con il suo appello di domenica scorsa sui diritti dell’embrione, in cui chiedeva di “garantire ad ogni essere umano il diritto a svilupparsi secondo la proprie potenzialità, assicurandone l’inviolabilità dal concepimento alla morte naturale”
Intervistato durante “La cultura di Arlecchino”, l’esponente di governo, che è anche autorevole esponente di Alleanza Nazionale e magistrato, ha ricordato che “nella passata legislatura siamo stati i presentatori di un emendamento alla legge sulla procreazione assistita, che fu approvato dalla Camera dei Deputati, che parlava espressamente di riconoscimento dei diritti del concepito. Una formula che sino a quel momento non era mai entrata in un testo di legge approvato da uno dei rami del Parlamento”. Quella legge, ha spiegato l’on. Mantovano, “fu approvata alla Camera con una maggioranza diversa da quella che governava il Paese e poi fu invece insabbiata dopo forti polemiche al Senato”.
“Oggi – ha concluso il sottosegretario – esistono le condizioni politiche per riprenderla così com’era stata approvata. Mi auguro che ci avvenga e avvenga anche presto”.