«Preferiamo ignorarla la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi». Lo scrive Massimo Gramellini, vicedirettore de La Stampa nel suo secondo romanzo “Fai bei sogni”, pubblicato nel 2012 e diventato un successo editoriale. Un romanzo autobiografico e non un’autobiografia come ha più volte specificato il suo autore, in cui si narra una vicenda profondamente dolorosa e toccante come la perdita di un genitore. Il prossimo 21 gennaio alle ore 18.45, il vicedirettore de La Stampa sarà all’Università del Dialogo del Sermig di Torino per portare la sua personale esperienza.
Tema dell’incontro “Arrivati da ieri” perché «Ognuno ha una storia fatta di gioie e slanci, ma anche ferite e condizionamenti. Eppure il passato non è una prigione. Chi lo accoglie, chi ha il coraggio di fare pace, può diventare una persona migliore».
Il Sermig, Servizio Missionario Giovani, è nato nel 1964 da un sogno di Ernesto Olivero, condiviso poi con molti, soprattutto giovani: cercare le vie dalla pace, vivendo la solidarietà verso i più fragili con iniziative di giustizia e sviluppo. E l’Università del Dialogo, come proposta culturale del Sermig si pone in questa prospettiva: discutere argomenti del nostro tempo in un’ottica di speranza.
Era il 31 gennaio del 2004 quando l’allora Papa Giovanni Paolo II, tennein Vaticano la “lezione” inaugurale, esprimendosi con queste parole: «L’Università del Dialogo intende dar voce a giovani di ogni Nazione, cultura e religione per costruire un mondo nel quale tutti siano a pieno titolo membri dell’unica famiglia umana. Questo dialogo deve abbracciare ogni ambito della vita sociale, economica e religiosa».
L’incontro con Massimo Gramellini, ad ingresso libero, sarà trasmesso in diretta streaming sul sito www.sermig.org